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La favola del Lupo Cattivo e dei cinque porcellini: Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo e Spagna continua. Se la Grecia è stato il primo porcellino divorato dal debito pubblico e dal dissesto delle banche imbottite di derivati, l’Irlanda è il secondo capitolo della storia. La maggior banca irlandese, la Anglo Irish Bank, è sull’orlo del fallimento, ha bisogno di soldi, di essere ricapitalizzata. Se fallisce trascina con sé l’Irlanda e per questo il governo è costretto a intervenire (per la seconda volta) portando a 35 miliardi di euro gli aiuti al settore bancario con un aumento del debito pubblico e delle tasse. La Anglo Irish Bank è esposta soprattutto nel mercato immobiliare che sta colando a picco in tutto il mondo. Presto o tardi tutte le banche, incluse quelle italiane, dovranno svalutare il loro patrimonio immobiliare e ricondurlo a valori reali di mercato. E’ un contagio certo che metterà a rischio le banche che hanno investito e investono sul cemento. Il settore immobiliare in Italia è sopravvalutato, drogato dall’informazione. Le case valgono fino alla metà di quanto dichiarato. Le grandi città sono tappezzate di cartelli “Vendesi” e “Affitasi“, ma nessuno vende e nessuno affitta. E quando succede, il prezzo lo decide il compratore, l’affittuario, non il proprietario. La domanda che dovrebbe porsi la Banca d’Italia è: “Di quanto dovranno svalutare gli immobili le banche e quante rischieranno il fallimento?“. I cieli delle città e delle loro periferie sono però sempre più affollati di gru senza ali, chi finanzia progetti in perdita? Quali banche, quali assicurazioni rischiano i depositi dei loro risparmiatori? Mentre in Parlamento si discute del nulla e si matura la pensione dopo due anni e mezzo, il Lupo Cattivo si avvicina alla porta del maiale Italia.
fonte: Financial Times
La percentuale del debito pubblico sul PIL vede l’Italia al secondo posto con il 118%, a poche incollature dalla Grecia al 125%, ma prima del Portogallo e degli altri allegri porcellini. Se soldi chiamano soldi, debito chiama debito. La UE sanzionerà con lo 0,2% del PIL gli Stati PIGS e, così facendo, aumenterà il nostro debito. Un’idea geniale che permetterà a Tremorti di emettere altri titoli di Stato per pagare il debito addizionale. L’Italia è appesa a un filo, dipende dalle capacità di Tremorti di vendere nuovo debito e di pagare gli interessi sempre più alti, circa 80 miliardi di euro nel 2011. Più vendi titoli, più interessi paghi. Più il distacco per la produzione con gli altri Paesi europei aumenta, più interessi paghi per competere con i loro titoli di Stato. Una spirale senza fine. Quando il Lupo Cattivo butterà giù la porta sarà forse un sollievo.