Le sabbie mobili di Berlusconi – Marco Travaglio
(31:15)
Testo:
Buongiorno a tutti, questo sarà un autunno caldo non soltanto per la politica, ma anche per le inchieste giudiziarie di mafia e politica che inevitabilmente si intrecciano con la vicenda del Governo, i giornali fanno finta di non capire, le televisioni nascondono, ma la ragione principale per la quale Berlusconi sta cercando disperatamente di comprare parlamentari per riempire il vuoto che potrebbe lasciare Fini non riguarda i destini del paese, riguarda i suoi destini giudiziari.
Berlusconi e Dell’Utri indagati per strage (espandi | comprimi)
E’ per quel 5% del programma in 5 punti che lui ha proposto alla sua coalizione e che i finiani hanno detto di non condividere, che lui sta cercando i voti da riempire il buco aperto dai finiani e quel 5% si chiama scudo.
Si chiama scudo che attualmente lo riguarda per processi probabilmente destinati comunque alla prescrizione con il Processo Mills e Processo Mediaset, non credo invece per il terzo processo, il Processo Mediatrade che riguarda fatti talmente recenti che è abbastanza difficile immaginare che possano prescriversi in tempi brevi, ma soprattutto quello scudo che lui vede lontano, potrebbe riguardare le nuove accuse di mafia che stanno piovendo un po dappertutto e che hanno portato nel silenzio e nellindifferenza generale alla riapertura, lestate scorsa, lestate del 2009 dellinchiesta sui mandanti occulti delle stragi del 1993, quella che fu aperta a Firenze a suo tempo e poi fu archiviata a suo tempo, larchiviazione risale al 14 novembre 1998 e era lindagine nella quale Berlusconi e DellUtri erano indagati per concorso nelle stragi di Milano, Firenze e Roma del 1993, indicati come autore 1 e autore 2, sapete che le archiviazioni non sono proscioglimenti nel merito, larchiviazione vuole dire che non cè stato il tempo per completare le indagini in tempo utile e quindi al momento dello scadere dei termini e delle indagini, non ci sono elementi sufficienti per chiedere il giudizio.
Archiviazione significa che il fascicolo va in freezer pronto a essere estratto e riattivato in presenza di qualunque elemento nuovo, è quello che è successo lestate dellanno scorso, quando Spatuzza raccontò dei suoi colloqui con Giuseppe Graviano, il quale gli aveva confidato che quello di Canale 5, Berlusconi e il nostro compaesano, DellUtri ci hanno messo lItalia nelle mani, confidenza che Spatuzza dice di avere ricevuto da Giuseppe Graviano al Bar Doney gennaio 1994, 2 mesi prima delle elezioni e pochi giorni prima del discorso televisivo della discesa in campo del Cavaliere.
Di fronte a questi nuovi elementi forniti da Spatuzza i magistrati hanno riaperto lindagine, hanno indagato per un anno e questa estate hanno chiesto una proroga di un altro anno e lho ottenuta dal G.I.P., segno che ci sono elementi per continuare a indagare su chi? Su Silvio Berlusconi e Marcello DellUtri che sono attualmente, mentre stiamo parlando, indagati a Firenze per concorso nelle stragi del 1993, capisco che qualcuno di voi farà tanto di occhi, perché nessuno lo sa, perché lhanno scritto pochi giornali questa estate e poi se ne sono subito dimenticati, essendo invece ben più interessati alle vicende della Cucina Scavolini del quasi cognato di Gianfranco Fini, mentre noi inseguivamo la lepre della Cucina Scavolini, Berlusconi e DellUtri sono indagati per un anno e lo saranno per un altro anno, visto che la proroga ottenuta dal G.I.P. dura ancora un anno e poi si dovrà comunque chiudere linchiesta o con una richiesta di archiviazione o con rinvio a giudizio, indagati per concorso nelle stragi, il Presidente del Consiglio in carica e il Sen. Marcello DellUtri, chiaro? Che non significa che siano colpevoli, significa che cè unindagine per strage nei confronti del Presidente del Consiglio e del Sen. DellUtri, forse la notizia meriterebbe qualche eco in più, visto che oltretutto già nella richiesta di archiviazione, nel provvedimento di archiviazione del 1998, i magistrati scrivevano cose piuttosto interessanti, per esempio 7 agosto 1998 il Procuratore aggiunto di Firenze Flerie e i sostituti Chelazzi, Nicolosi e Crini e lallora sostituto procuratore della Procura antimafia Piero Grasso, poi diventato Procuratore di Palermo e poi ancora Procuratore nazionale antimafia, firmavano la richiesta di archiviazione per autore 1, autore 2 cioè DellUtri e Berlusconi e scrivevano La natura e la durata del rapporto tra Berlusconi, DellUtri e i capi della mafia non ha mai cessato di dimensionarsi, almeno in parte sulle esigenze di Cosa Nostra, vale a dire sulle esigenze di unorganizzazione criminale e scrivevano sempre i PM di Firenze più Grasso che erano stati raccolti molteplici e univoci elementi a sostegno della tesi secondo cui Cosa Nostra ha appoggiato la nascente Forza Italia in cambio di interventi sulla normativa di contrasto alla criminalità organizzata, ma questo non bastava a dimostrare che ci fosse un nesso tra Berlusconi e DellUtri che fondavano Forza Italia e la campagna stragista che accompagnò e forse accelerò la discesa in campo del Cavaliere e quindi scrivevano Resta privo di rappresentazione il dato che consenta di definire con esattezza i termini dellinterrelazione tra il dinamismo militare di Cosa Nostra e le iniziative daccordo adottate nellorganizzazione, quale risultante del dinamismo politico e quindi il G.I.P. Giuseppe Soresina firmò il Decreto di archiviazione, scrivendo che lipotesi iniziale daccusa e cioè che DellUtri e Berlusconi siano stati tra i mandanti occulti delle stragi del 1996, aveva addirittura incrementato la sua plausibilità nel corso dellindagine, ma non si erano raggiunti elementi sufficienti per chiedere un rinvio a giudizio, ora quellindagine che già nel 1998 il G.I.P. scriveva avere aumentato la plausibilità della tesi accusatoria è stata riaperta evidentemente perché cè di più, ci sono le parole di Spatuzza e evidentemente ci sono anche dei riscontri già trovati dai magistrati, i quali altrimenti non avrebbero potuto chiedere la proroga delle indagini, se in questo primo anno di lavoro non avessero trovato elementi che li inducono a andare avanti, questo è lo stato dellarte, questo non lo sa nessuno, tranne i fortunati lettori di alcuni rarissimi quotidiani che ne hanno parlato questa estate e i fortunati voi che state seguendo questo Passaparola e che venite a sapere un fatto piuttosto agghiacciante che in questo momento il nostro Capo del Governo, tra le altre cose, è indagato per strage insieme al Sen. DellUtri.
Non chiacchiere, ma documenti scritti (espandi | comprimi)
Ma cè unaltra indagine che è quella della Procura di Palermo che sta per portare a sviluppi piuttosto interessanti, anche qui quasi nel silenzio generale, ogni tanto esce qualche articoletto di qua o di là, ma manca completamente uninformazione proporzionata alle dimensioni di quello che sta venendo fuori e alla gravità dei fatti che stanno venendo fuori.Non stiamo parlando delle chiacchiere di Ciancimino, stiamo parlando delle carte che Ciancimino e ultimamente anche sua madre, la vedova di Vito Ciancimino già Sindaco mafioso di Palermo, già complice del sacco di Palermo, già arrestato e condannato per mafia grazie al pool di Falcone e Borsellino, il figlio e la moglie di Vito Ciancimino non stanno facendo chiacchiere, stanno portando carte che erano disseminate in una serie di cassette di sicurezza, archivi sparsi per il mondo, sparsi in varie case, astutamente Vito Ciancimino e i suoi familiari non tenevano tutto in un solo posto, lo tenevano un po sparpagliato in giro per il mondo perché, il perché lo si vede quando arrivano le carte e stando alle ultime notizie pare che le carte più interessanti dellultima ondata di quelle arrivate alla Procura di Palermo e di Caltanissetta siano proprio quelle fornite dalla madre di Massimo Ciancimino, dalla moglie di Vito Ciancimino, una signora che si chiama Epifania Scardino, vedova Ciancimino.
Partiamo da un assegno, un assegno di cui si ebbe notizia per caso da unintercettazione telefonica, il 5 marzo del 2004 Massimo Ciancimino era sotto intercettazione perché i magistrati di Palermo stavano indagando sul tesoro del padre, ipotizzavano che il figlio si fosse dato da fare per riciclarlo, allora gli hanno messo il telefono sottocontrollo e pochi giorni prima di perquisirgli la casa a Mondello, hanno sentito Massimo Ciancimino parlare con la sorella Luciana, anche lei ovviamente figlia di Vito Ciancimino, in famiglia sono politicamente divisi, Massimo era un po più verso il centro-sinistra, Luciana pare sia vicina al centro-destra, questo per spiegare quello che si dicono.
Luciana racconta a Massimo che lha cercata un certo Gianfranco, probabilmente dal contesto della telefonata si intuisce che Gianfranco è Gianfranco Micciché, allepoca coordinatore di Forza Italia in Sicilia e futuro Ministro e Gianfranco laveva invitata alla convention per festeggiare di lì a poco i 10 anni della vittoria di Forza Italia alle elezioni del 1994, quelle del 27 marzo, qui era il 5 marzo, quindi mancavano 3 settimane allevento e lei era stata invitata da Gianfranco a questa convention che si doveva tenere proprio a Palermo.
Allora dice Luciana a suo fratello che Gianfranco in quelloccasione le farà conoscere Berlusconi, Massimo, il fratello di Luciana, le risponde che potrebbe approfittarne ne fa una battutina allusiva per restituire lassegno di 35 milioni che Berlusconi aveva versato al papà, a Don Vito, il quale laveva conservato in una carpetta con tanto di firma del Cavaliere Silvio, un assegno risalente agli anni 80, vediamo la telefonata, Luciana dice a Massimo Minchia, mi telefonò Gianfranco, mi arriva un messaggio il 27 marzo a Palermo per i 10 anni di Forza Italia e viene Silvio Berlusconi, è stata scelta Palermo perché è la sede più sicura, saremo 15 mila sapete che loro decidono prima quanta gente cè alle convention, 15 giorni prima già lo sanno! Allora ci scrivo questo messaggio a Gianfranco rincoglionito a chi lo dovevi mandare questo messaggio? Secondo me sbagliasti! lei dice ma davvero volevi invitare proprio me a questa festa, mi risponde Micciché che è veramente un elegantone suca mezzora fa mi chiama, minchia ma sei una merda, vedete comè elegante Micciché nei confronti delle signore, io ci dissi dice Luciana perché sono una merda? dice Micciché Lho mandato a te, siccome so che lo vuoi conoscere quindi linvito era proprio indirizzato a te, perché so che tu Luciana Ciancimino vuoi conoscere Silvio Berlusconi, il fratello risponde digli che abbiamo un assegno suo, se lo vuole indietro se vedi Berlusconi digli che gli ridiamo quellassegno, se lo rivolesse
Luciana ride chi il Berlusconi? e Massimo sì ce labbiamo ancora nella vecchia carpetta di papà Luciana ma che cazzo dici? Massimo certo, Luciana del Berlusca? Massimo sì di 35 milioni, se lo si può, glielo diamo! nella perquisizione che viene fatta qualche settimana dopo a casa di Ciancimino, i Carabinieri cercano questa carpetta con lassegno di Silvio Berlusconi a Vito Ciancimino, anni 80 di 35 milioni ma non lo trovano, dopodiché sapete che quella perquisizione è oggetto di accertamenti perché pare che i Carabinieri che lhanno fatta siano entrati più per non trovare le cose che per trovarle, comunque ufficialmente risulta che quella carpetta non è stata trovata e quindi questo assegno diventa una specie di leggenda, alcuni dicono ma è una leggenda metropolitana, è una delle tante fanfaronate di Massimo Ciancimino, questo chiacchierone che inventa, che condisce
invece no, lassegno è venuto fuori, dove? Dalle carte che ha ritrovato la vedova di Ciancimino, la Signora Epifania Scardino, questultima è stata sentita questa estate dalla Procura di Palermo e ha portato una serie di carte, compresa la fotocopia di quellassegno di 35 milioni di lire firmato dal nostro attuale Presidente del Consiglio, ma ha portato anche altre cose che dimostrano rapporti societari e affaristici tra lex Sindaco mafioso di Palermo e il nostro Presidente del Consiglio, perché è importante questo? Intanto è importante perché ne aveva già parlato Massimo Ciancimino del fatto che suo padre gli aveva confidato che negli anni 70/80 lui, Vito Ciancimino, i costruttori mafiosi Bonura e Buscemi e Stefano Bontate avevano investito un sacco di soldi nelle aziende televisive e edilizie di Berlusconi Milano 2.
Berlusconi è rincorso dal suo passato (espandi | comprimi)
Tutti a dire: ah non è vero, non è possibile etc., a parte il fatto che le stesse cose hanno raccontato Filippo Rapisarda sui capitali mafiosi che arrivavano a Berlusconi negli anni 70/80 tramite DellUtri, lhanno raccontato molti pentiti di mafia, quindi non è il primo a raccontare queste cose Massimo Ciancimino.Cè la famosa perizia contabile del dirigente di Banca dItalia Giuffrida fatta per conto della Procura di Palermo in cui si dice che dei soldi che hanno capitalizzato le finanziarie che controllavano la Fininvest tra gli anni 70/80 non si sa da dove arrivino almeno 350 milioni di Euro, calcolati al valore di oggi, misterioso donatore, Berlusconi che si avvale della facoltà di non rispondere, invece di dire chi gli ha dato quei soldi.
Ma si poteva dire: chiacchiere Rapisarda chiacchiera, i pentiti chiacchierano, Massimo Ciancimino chiacchiera, cera un appuntino trovato nel libro mastro della famiglia mafiosa di San Lorenzo, quella comandata dal boss Salvatore Biondino che faceva anche da autista a Riina che segnando gli introiti della cosca, in questo bigino, da una parte segnava gli introiti del pizzo, le estorsioni e dallaltro segnava i regali e alla voce regali cera un solo regalo, cera una cifra con scritto 1990 Canale 5, quindi è una prova documentale che i mafiosi della famiglia di San Lorenzo ricevevano denaro con la causale Canale 5, chissà cosa vuole dire, forse il permesso di piazzare certe antenne che servivano alla Fininvest a trasmettere a Palermo.
Adesso però non abbiamo più soltanto parole o un libro mastro di dubbia interpretazione, abbiamo carte sui rapporti tra Vito Ciancimino e Silvio Berlusconi, prima che Berlusconi diventasse politico, quando era ancora un palazzinaro e un editore televisivo, portate non più da Massimo, ma dalla vedova Ciancimino, la Signora Epifania Scardino, la prima carta è un pizzino, è un pizzino che nel 2001, questa pare la datazione, adesso si stanno facendo accertamenti più precisi sulletà della carta su cui è scritto questo pizzino, che Don Vito Ciancimino nel 2001, pare, manda a Bernardo Provenzano, chiamandolo caro ragioniere in cui si parla esplicitamente di Berlusconi, cosa dice in questo pizzino Ciancimino a Provenzano nel 2001, quando Provenzano è libero, è il capo della mafia perché Riina è in galera da 7 anni e Berlusconi sta per tornare o è appena tornato al governo, 2001 e quando cè il 61 a 0, tutti i collegi uninominali della Sicilia vanno a Forza Italia e quando negli stessi mesi, poche settimane dopo le elezioni politiche cè il cappottone di Totò Cuffaro a capo del centro-destra che va a fare il governatore della Sicilia, questo è il 2001.
Nel pizzino a Provenzano, Vito Ciancimino scrive dei 100 milioni ricevuti da Berlusconi, 75 a Benedetto Spera e 25 a mio figlio Massimo poi aggiunge sempre nello stesso pizzino Vito Ciancimino parlando con il capo della mafia Bernando Provenzano caro rag., bisogna dire ai nostri amici di non continuare a fare minchiate e di risolvere i problemi giudiziari questa volta che vanno al governo che si occupino anche di leggi ad mafiam per noi, non soltanto per loro!
Perché Ciancimino era agli arresti domiciliari, 75 milioni a Benedetto Spera e 25 a mio figlio Massimo di quei 100 milioni ricevuti da Berlusconi, sembra che Vito Ciancimino dica a Provenzano: hai ricevuto quei 100 milioni che ci manda Berlusconi? Bene, 25 li dai a mio figlio, sono per me, 75 li dai a Benedetto Spera, che è il braccio destro di Bernardo Provenzano.
Cosa sono quei 100 milioni ricevuti da Berlusconi di cui si parla in quel pizzino? Cè un versamento fisso, mensile, trimestrale, semestrale di Berlusconi a Ciancimino? Cosè quella suddivisione, il 25% va a Ciancimino e il 75% va a Benedetto Spera, in cambio di cosa? Da quanto dura questa abitudine di pagare la mafia da parte di Berlusconi, cosa sono dividendi di vecchie quote azionarie? Sono regali? Tangenti? Mistero, certamente sono qualcosa di diverso rispetto allassegno degli anni 80 di cui parlano Massimo Ciancimino e sua sorella, perché negli anni 80 Berlusconi non era in politica, era in politica Ciancimino nella Democrazia Cristiana, per un certo periodo anche nella corrente andreottiana.
Berlusconi Cavaliere, Ciancimino in galera (espandi | comprimi)
Sta di fatto che a quei tempi Ciancimino come racconta suo figlio e adesso anche sua moglie, aveva investito capitali nelle società di Berlusconi, dice la vedova Ciancimino che il marito incontrava negli anni 70 Berlusconi a Milano, ma poi alla fine quando lui entrò in politica Ciancimino si sentì tradito dal Cavaliere.
Poi ci sono dei soldi in contanti, quelli di cui parliamo a proposito del pizzino datato pressappoco 2001, abbiamo lassegno anni ’80 quando Ciancimino fa politica e Berlusconi è imprenditore e abbiamo il pizzino del 2001 quando Berlusconi è politico e Ciancimino è detenuto ai domiciliari e cè sempre Berlusconi che paga o Ciancimino o addirittura secondo me quello che si legge nel pizzino Provenzano, questo è lo stato dellarte, naturalmente con il contorno di qualche altro documento, Ghedini appena sono uscite le notizie su questo pizzino e su questo assegno e su questi soldi ha subito detto che sarà la Magistratura a dimostrare che mai il Presidente Berlusconi ha avuto contatti diretti o indiretti con Vito Ciancimino di cui allepoca non conosceva neanche lesistenza, è strano che uno che non conosce lesistenza di Vito Ciancimino gli mandi un assegno da 35 milioni negli anni 80, è una cifra importante, non è come 35 milioni del 2000, siamo negli anni 80, quindi secondo Ghedini mai Berlusconi ha avuto rapporti diretti o indiretti con Vito Ciancimino di cui non conosceva allepoca neanche lesistenza o con suoi familiari, né tanto meno ha avuto rapporti economici e sarà agevole provarlo in giudizio, non sarà mica tanto agevole perché se cè un assegno firmato da Berlusconi e conservato da Ciancimino, quello è proprio la prova che invece ci sono rapporti diretti e anche economici e non con i familiari, con lui e a questo punto lassegno viene fuori.
Lassegno viene fuori perché è notizia di qui giorni che la Signora Ciancimino, la vedova ha trovato e consegnato ai magistrati quel famoso assegno che stava nella carpetta del Marito e di cui parlavano i due figli nella telefonata intercettata, è un assegno da 35 milioni di lire che risale, secondo la datazione che è stata fatta al periodo che va tra il 1979 e il 1983, proprio gli anni in cui arrivano finanziamenti ben più enormi di quello, nelle casse della Fininvest, quindi da una parte le società di Berlusconi ricevono enormi capitali, forse anche dalla Sicilia, dallaltra Berlusconi fa un assegno da 35 milioni per Vito Ciancimino, vedete che è come se uno investisse i suoi capitali e poi ricevesse dei dividenti, tutto da dimostrare naturalmente, ma questo flusso incrociato di soldi che arrivano dalla Sicilia, forse secondo molti racconti, nelle casse delle società di Berlusconi e dallaltra poi ritornano indietro sotto forma di assegni a Ciancimino, è abbastanza curiosa.
Ma cè di più, perché in quegli anni Ciancimino utilizzava questi soldi per, questa è la dizione di uno dei suoi appunti: acquisto tessere periodo 79/83, acquisto tessere cosa vuole dire? Che comprava tessere fasulle della Democrazia Cristiana per vincere i congressi e sbaragliare la concorrenza in Sicilia e a spese di chi comprava queste tessere? Secondo le carte che sono state portate dalla Signora Epifania Scardino, le tessere le comprava con soldi di Berlusconi, non solo lassegno ma si parla anche di un altro versamento in contanti di 25 milioni e altri soldi ancora, sempre in contanti e assegni, avrebbe ricevuto Ciancimino per comprare tessere fasulle da Giuseppe Ciarrapico e Gaetano Caltagirone, due impresari, imprenditori, palazzinari, quello che volete, romani molto legati a Andreotti, mentre stranamente Berlusconi risultava legato a Craxi, ma era trasversale evidentemente.
Oppure Don Vito aveva ottimi motivi per fargli sputare fuori dei soldi, chi lo sa! Cè un altro pizzino, anzi un altro appunto che Massimo Ciancimino attribuisce a suo padre, Vito, nel quale il padre Vito scrive e questo è il periodo già in cui Vito è deluso da Berlusconi perché Berlusconi lha fatta franca, ha fatto fortuna, è diventato un big dellimpresa e poi della politica, mentre lui invece è finito in galera, condannato e questo Ciancimino non riesce a sopportarlo, infatti scrive in uno sfogo scritto a macchina io, DellUtri e Berlusconi siamo figli della stessa lupa aggiunge io sono un perseguitato, io sono stato condannato e loro Berlusconi e DellUtri assolti per questioni geografiche cosa vuole dire questioni geografiche? Aggiunge nei suoi appunti Vito Ciancimino che il vero perseguitato è lui, non Berlusconi e dice ho aiutato DellUtri e Berlusconi nellimpresa edilizia a Milano 2 negli anni 70/80, insieme a altri costruttori mafiosi, come Buscemi, Bonura etc., quello che Berlusconi ha fatto a Milano, io lho fatto a Palermo scrive Ciancimino ma a lui lhanno fatto Cavaliere del Lavoro e a me mi hanno arrestato!
Capite che con questo materiale in mano che non sono chiacchiere, ma sono assegni e pizzini e lettere e pezzi di diario che accompagnano e aiutano a spiegare quegli assegni e quei versamenti, i Magistrati hanno di che fare un salto di qualità e Berlusconi ha di che fare un salto sulla sedia.
Ancora una volta il suo passato minaccia di raggiungerlo proprio nel momento più difficile proprio dal punto di vista politico per lui e se è così difficile è anche perché è molto preoccupato perché sente sul suo collo il fiato del suo passato che sta unaltra volta per raggiungerlo, naturalmente di tutto questo nella stampa libera e indipendente e nella televisione libera e indipendente non si parla e quindi ne parliamo noi perché siamo qui a posta, passate parola!