Mario Farisano era un operaio, da un anno in cassa integrazione. 44 anni, due figlie piccole e una moglie disoccupata. Si arrangiava cantando in alcuni locali quando lo chiamavano. Si è impiccato in garage con la corda per saltare della figlia che aveva appena accompagnato all’asilo. Un amico lo ricorda.
“Caro Beppe, ti seguo da anni e continuerò a farlo fino a quando sarà questo il posto per dare una speranza, un segno di lotta contro chi dice che tutto va bene, che la crisi non c’è stata, anzi è passata, forse sta passando, sempre se c’è stata, ormai si dice tutto e il contrario di tutto. Vorrei scrivere tante cose, ma adesso voglio solo rendere omaggio ad un caro AMICO che non c’è più, sono sicuro che gli darai un piccolo spazio per rendere giusto tributo a chi lascia il Sud (Episcopia, PZ) per cercare fortuna altrove, fino a quando dobbiamo lasciare le nostre terre per andare lavorare, fare sacrifici, e a volte anche a morire lontano dalla nostra terra? Ciao Mario.”
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