Se persino il Santo Padre interviene per evitare la chiusura degli stabilimenti Alcoa e Fiat vuol dire che siamo ormai nelle mani della Divina Provvidenza. Se le preghiere del Vaticano rimanessero però inascoltate, non bisogna comunque disperare. La nostra criminalità organizzata non conosce crisi e può permettersi di incrementare il personale e di assumere i licenziati o di comprarsi direttamente le fabbriche. La mafia è la prima industria del Paese ed è in grande crescita. Nel 2009 ha aumentato i ricavi del 3,7% con un giro di affari di 135 miliardi di euro, il 7% del PIL italiano, e 70 miliardi di utile. Le banche non danno più prestiti? Ci pensa la mafia con l’usura (24 miliardi). Lo spaccio di droga (60 miliardi) attraversa un ottimo momento. Stabile l’ecomafia (16 miliardi). Solo 6,5 miliardi negli appalti per le costruzioni e nella sanità, ma questo in attesa di un prossimo rilancio con Tav, Expo 2015 e Ponte di Messina. Il riciclaggio di denaro sporco ha toccato i 26 miliardi. La mafia dà lavoro anche agli avvocati, spende 800 milioni di euro in spese legali. Una mafia in grande salute può comprarsi il Paese e rilanciare l’economia. Baciamo le mani.
Comments are closed.