Il governo irlandese ha approvato i piani per implementare in modo permanente un regime di reddito di base che sosterrà fino a 2.200 artisti, lavoratori creativi e musicisti a partire dal prossimo anno. Dopo essere stato sperimentato nel 2022 (ne avevamo parlato anni fa), il programma di reddito universale per le arti (BIA) diventerà permanente con il bilancio 2026, come garantito dal ministro della Cultura Patrick O’Donovan.
Il progetto nasce per affrontare l’instabilità finanziaria che caratterizza la vita di molti lavoratori del settore creativo, incoraggiandoli a richiedere un’indennità settimanale stabile. Uno studio di Give Us The Night ha scoperto che il numero di locali notturni attivi in Irlanda è sceso da 522 a 83 nell’arco di 25 anni con un calo dell’84% nel numero di locali notturni nel Paese dal 2000, con l’aumento dei bar con ingresso gratuito fino a tardi, leggi obsolete e altre pressioni finanziarie.
I partecipanti al programma riceveranno 325 euro a settimana, con pagamenti mensili, e potranno presentare domanda a partire da settembre 2026. Il pagamento è imponibile e separato dai sussidi sociali.
Durante il progetto pilota, 2.000 beneficiari hanno ricevuto la sovvenzione e un gruppo di controllo parallelo ha permesso di analizzare gli effetti della misura. I risultati mostrano una riduzione dello stress finanziario e un aumento del tempo dedicato alla produzione artistica. Il successo dell’esperimento ha spinto il governo a renderlo permanente e a prevedere un possibile ampliamento a 2.200 persone, con un’estensione transitoria fino a febbraio 2026 per approfondire la valutazione dei risultati. L’iniziativa ha attirato l’attenzione internazionale e viene osservata da altri Paesi come modello potenziale per il settore culturale.
Questo tipo di intervento assume un significato particolare se confrontato con la situazione italiana. Dietro i grandi numeri della ripresa post-pandemica nel settore spettacolo, si estende un tessuto fragile costituito da club, teatri indipendenti e spazi minori che svolgono un ruolo decisivo nella formazione, nella sperimentazione e nella diffusione della creatività.
L’Irlanda sta costruendo strumenti di lungo periodo per garantire stabilità agli operatori dell’arte e della cultura. In Italia, la sopravvivenza dei club e dei teatri indipendenti dipende dalla passione dei gestori, da finanziamenti intermittenti o dalla precarietà dei singoli artisti. Proprio questo livello intermedio, tra l’arte di strada e i grandi eventi, costituisce l’ossatura reale della vita culturale ed è oggi quello più a rischio.
Il World Economic Forum stima che entro il 2030 oltre 83 milioni di posti di lavoro saranno eliminati a livello globale a causa dell’automazione e dell’intelligenza artificiale. In questo scenario, lo ripetiamo come un mantra, l’introduzione di forme di reddito universale diventa l’unica scelta strategica per garantire stabilità sociale ed economica in un mondo che cambierà molto più rapidamente di quanto possiamo immaginare.





