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Da gennaio a giugno 2009 hanno chiuso in Italia 36.000 negozi. 6.000 AL MESE. 200 al giorno. A fine anno le previsioni di Confesercenti sono di MENO SETTANTAMILA. Soprattutto a conduzione famigliare. Resistono le grandi catene. Un calcolo prudenziale, pur tenendo conto dell’apertura di nuovi negozi, è di almeno 200mila persone senza lavoro quest’anno. I negozi chiudono per la crisi, per la mancanza di ottimismo dei consumatori, per la concorrenza dei supermercati e per le tasse. Sui primi tre punti è difficile intervenire, sull’ultimo invece si può. I negozianti devono pretendere l’uguaglianza fiscale di fronte alla legge. Se i grandi evasori pagano il 5% per lo Scudo Fiscale, anche il commercio al dettaglio deve avere un’aliquota massima del 5%. Altrimenti, come dice Mavalà Ghedini, la legge è uguale per tutti, ma l’applicazione è diversa. Macellai, cartolai, fruttivendoli, droghieri, pizzicagnoli e panettieri allineate le vostre tasse dei negozi a quelle sui capitali mafiosi. Seguite il consiglio di un mio amico di Reggio Emilia:
“Hai parlato di sciopero fiscale. Beh senti questa. Me ne parlava un amico un’ora fa. Sua moglie commerciante con negozio a Parma è incazzatissima per lo scudo fiscale. Entra una signora telerimbambita ed inizia la manfrina: “Ma ha visto che scandalo Annozero? Devono chiudere quella trasmissione, comunisti, assassini, povero Silvio…bla,bla“… Lei ascolta non dice niente ed alla fine dopo che la cliente ha pagato le dice: “Signora oggi ho deciso. Non le faccio lo scontrino dal momento che tanto 300 miliardi di euro di evasione fiscale Berlusconi li ha condonati. Quindi ora anche io lo faccio. Che ne dice?” La cliente telerimbambita è rimasta inebetita…è andata in tilt non sapeva che dire…ed è uscita con la coda tra le gambe dicendo: “Eh si, forse ha ragione…“.
E se organizzassimo la diffusione di una protesta di questo genere. COMMERCIANTI che aderiscono e mettono il cartello:
“OGGI NON FACCIO LO SCONTRINO. CONTRO LO SCUDO FISCALE CHE CONDONA 300 MILIARDI DI EURO DI EVASIONE”