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Il terremoto si allontana. Tra qualche mese qualcuno dubiterà che sia mai esistito. Le case costruite con la sabbia del mare, gli studenti sepolti nel sonno, l’ospedale fantasma dell’Aquila diventeranno cronaca del passato. Il blog non vuole dimenticare. Scriverà del terremoto quando non lo farà più nessuno, denuncerà i delinquenti che hanno costruito delle trappole per topi quando, forse, saranno eletti in Parlamento o in qualche ente locale.
Nella distruzione c’è sempre chi sta peggio. Chi ha perso più degli altri. In Abruzzo questo qualcuno è il piccolo paese di Onna. Il blog ha filmato ciò che ne resta, molto poco. 39 dei suoi abitanti hanno perso la vita. Lancio una sottoscrizione per Onna, non è solo un paese, ma un simbolo. Se Onna ritornerà alla vita, lo farà anche quella parte dell’Abruzzo colpita dal sisma. Ogni cifra versata sarà resa visibile sul blog e consegnerò personalmente alle famiglie di Onna quanto raccolto. Insieme alle donazioni, il blog fornirà anche una consulenza per la ricostruzione delle case nel rispetto delle norme antisismiche.
Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
Invia il tuo contributo per aiutare Onna a queste coordinate bancarie
Conto corrente presso Banca Etica, IBAN: IT83T0501812100000000129900
intestato a: RACCOLTA FONDI PER ONNA ABRUZZO – GRILLO GIUSEPPE PIERO
Testo del video:
Blog: Onna dista sette chilometri dal centro dell’Aquila. Era un paese abitato da 300 persone. Il terremoto lo ha trasformato in un borgo fantasma, un luogo spettrale, quasi irreale e fa un certo senso questo silenzio. Ora mi farò accompagnare dai vigili del fuoco in un breve e macabro giro fra queste macerie.
In questa piazza si è pagato il maggior numero di morti, quanti?
Vigili del Fuoco : Qui circa 12 – 13
Blog: A Onna sono stati 40 in totale i morti vero?
Vigili del Fuoco:39, su una popolazione di 300 persone insomma è una bella percentuale
Blog: Ai margini di Onna sorge quest’area di emergenza gestita dai volontari della Coldiretti. Ci sono acqua, alimenti e vestiti usati provenienti da tutta Italia che stanno per essere spostati altrove perché incredibilmente sono arrivate 3 denunce per occupazione di area pubblica
Volontario: …per dare una catalogata, alla fine sono cose da buttare non sono cose che uno può dare
Blog: Per cui state buttando vi a tutto?
Volontario: Eh sì perché si sono svuotate le cantine
Blog: Sono vestiti donati che alla fine non van bene. Tutti questi!
Volontario: Sì, perché la maggior parte dei carichi c’è arrivata anche da questi della Protezione civile, dalla Croce rossa perché loro dicono che forniscono soltanto abiti nuovi.
Li possiamo mettere qua, li possiamo mettere qua metteteli qua dopo! Arrivano…
Si sono messi ad aprire perché i primi giorni tipo a mo’ di cavalletto…
Adesso qua non c’è più niente a parte tutto il resto dei viveri
Blog: Perché vi sfrattano da qui?
Volontario: Perché questo essendo dell’Ara che è un ente regionale, quindi un ente pubblico, insomma, poi sono altre organizzazioni sindacali tipo la Cia, assieme a Confagricoltura hanno fatto ricorso a Coldiretti con 3 denunce con scritto che noi non potevamo stare qui perché era un luogo pubblico. Noi siamo venuti solo a dare una mano ai terremotati alla fine, anche alle aziende nostre che erano in difficoltà che dopo alla fine, le aziende, cioè non è perché porto la bandiera della Coldiretti però tu ti sei trovato a portare soccorso a Cia…
cioè non è che vai là e gli chiedi a quale organizzazione appartieni
Blog: Ee la denuncia chi l’ha sporta?
Volontario: L’hanno sporta sia quelli della Cia che quelli della Confagricoltura
eh bè qui così funziona…