Qubit, contrazione di quantum bit, è il termine coniato da Benjamin Schumacher per indicare il bit quantistico ovvero l’unità di informazione quantistica.
di Beppe Grillo – Dopo decenni, fior fiore di scienziati e miliardi gettati al vento, si è capito che l’intelligenza artificiale è qualcosa di diverso da quella umana. Oggi il più banale dei siti web fa il suo lavoro più velocemente, più accuratamente e ad un prezzo più basso di quanto tu possa mai fare.
Machine learning e deep learning stanno ribaltando le regole del gioco e, se ancora avevate qualche dubbio, sono in procinto di rivoluzionare per sempre il nostro mondo.
Ovviamente il primo aspetto di cui potremo assistere a tutti i “benefici” di tale progresso è naturalmente l’ECONOMIA. Non so cosa succederà e come avverrà, perchè questo dipende da noi, ma le scelte del recente passato non mi fanno ben sperare.
Forse assisteremo ad una nuova era di prosperità e di comodità senza precedenti, tutti staremo meglio e i giorni che stiamo vivendo saranno ricordati come il medioevo moderno. Ma se non rivediamo il nostro sistema economico, politico e normativo, potremmo trovarci di fronte a delle terribili conseguenze. Lasciare dei sistemi così progrediti con le regole moderne sarebbe disastroso.
Il 6 maggio 2010, la Borsa Americana perse più di 1000 miliardi in 3 minuti. Un crollo del 9% fece evaporare i risparmi per la pensione di milioni di lavoratori. Nessuno sapeva darsi una spiegazione. Servirono ben 6 mesi per capire che due programmi informatici erano entrati in competizione e avevano creato un conflitto andando fuori controllo.
Infatti esistono algoritmi automatici che colgono opportunità di guadagno millesimali e invisibili all’occhio umano. Opportunità che si manifestano per qualche secondo e poi scompaiono, che tengono conto di centinaio di parametri in contemporanea.
Banalmente i creatori di questi programmi, non avevano previsto l’effetto che avrebbero avuto le loro creazioni nel lavorare insieme. Ancora una volta l’economia si è rivelata l’anello debole. Gli economisti hanno chiamato questo fenomeno: “rischio sistemico”.
Vuol dire che può capitare ogni tanto qualche disastro. E’ il prezzo da pagare per il benessere moderno.
Ma questo benessere moderno è incontrollato e sta creando due enormi piaghe: disoccupazione e disuguaglianza. Questi due mali stanno distruggendo la nostra società nonostante la nostra economia continui a crescere.
Siamo tutti più poveri in un mondo più ricco. Questo vuol dire che il benessere continua ad aumentare lì già dove è presente, e il resto della popolazione si inabissa in una povertà senza fine.
Non è questo il mondo che vogliamo.