“Il salva-banche, che ha gettato nella disperazione tanti risparmiatori mettendo a nudo i meccanismi truffaldini nella gestione delle banche, è solo l’antipasto di quello che potrebbe succedere adesso che siamo entrati in regime di bail-in. Il bail-in è quel diabolico meccanismo per cui una banca in crisi può far ricorso, per salvarsi, ai soldi investiti da azionisti, obbligazionisti e persino ai depositi dei conti correnti.
VIDEO Ecco cosa succede ai risparmi con il bail in
I cittadini sono nel panico, hanno capito l’imbroglio. I mercati pure. Ed è normale, se si guarda ai comportamenti e ai conflitti di interessi di molti dei manager bancari, e al silenzio connivente di Consob e Bankitalia. La condizione di banche come Pop Vicenza o Veneto Banca è da far tremare i polsi, mentre anche Mps cerca ancora un partner robusto per salvarsi. Chi sarà il prossimo a cadere?
Tutta la politica insipiente e succube delle tecnocrazie europee ha dato il via libera a cuor leggero al bail-in, senza neppure presagire il disastro annunciato.
Solo il M5S si è opposto in ogni sede.
Per noi il bail-in è incostituzionale perché attacca la tutela del risparmio. La nostra è una visione differente: vogliamo che chi vigila non abbia conflitti di interessi e puntiamo a un sistema bancario che torni a fare il mestiere per cui era nato, supportare i cittadini e le imprese.
Separiamo gli istituti speculativi da quelli che aiutano il Paese. In questo modo i cittadini che mettono i soldi in banca potranno tornare a dormire tranquilli. E restituiamo alla Banca d’Italia il prestigio di arbitro e regolatore che ha smarrito, riportandola in capo allo Stato e togliendo di mezzo gli azionisti privati che finiscono per controllare il loro controllore.
Nel frattempo questa settimana alla Camera si discute anche una mozione M5S che rinvia l’entrata in vigore del bail-in al 2018. Il governo avrà capito, dopo l’altalena delle ultime settimane, che bisogna correre ai ripari il prima possibile? Ce lo auguriamo.” M5S Camera