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Utilizzare i dati per migliorare la vita nelle città

beppegrillo.it - Luglio 11, 2019

Esiste una certificazione, la “What Works Cities”, che stabilisce uno standard statunitense di eccellenza nella governance della città.

Kansas City, Louisville, Washington DC, Memphis, Philadelphia, Scottsdale e Arlington sono state identificate come città che utilizzano i dati per risolvere problemi locali e migliorare la vita dei residenti.

I dati aiutano i dirigenti delle città a capire i problemi e a misurare il successo delle iniziative. Se qualcosa non va bene, può essere modificata, cambiata o totalmente stravolta.

Kansas City ha approvato una legge che impone al governo locale di utilizzare i dati nel processo decisionale. Ciò garantisce che i progressi guidati dai dati continueranno, anche se la città cambierà sindaco.

Louisville ha costruito una piattaforma che analizza i dati per migliorare le condizioni del traffico e la sicurezza stradale. La città ha ora aperto questa tecnologia, in modo che sia gratuita per le altre città.

Washington DC utilizza Lab@DC, per migliorare l’erogazione dei servizi, dal suo sistema di bike sharing, all’assistenza alle famiglie bisognose. Kansas City utilizza indagini che vengono inviate ogni tre mesi e chiede ai residenti la loro soddisfazione per i servizi locali e le loro priorità per la città.

La capacità di Arlington di condividere i dati con il governo federale ha aperto finanziamenti federali per il trasporto pubblico della città. Memphis ha sviluppato un “Good Government Performance Dashboard”, che traccia una varietà di parametri, tra cui tempi di risposta del 911, tassi di criminalità e statistiche sull’occupazione della polizia.

Philadelphia sta ora utilizzando i dati per assicurarsi che milioni di dollari in contratti cittadini forniscano davvero i servizi per cui sono pagati. Nel 2017, la città è passata dall’assegnazione di contratti basati esclusivamente sull’offerta più bassa, ad aggiudicare i bandi su indicatori di “valore migliore”, come competenza, qualità ed esperienza e soprattutto i dati forniti.

Dal 2017, quasi 200 città hanno completato una valutazione per fare in modo che le loro pratiche siano confrontate con lo standard nazionale. Le città vengono valutate in base a una serie di fattori, ad esempio se stanno utilizzando i finanziamenti, come li stanno utilizzando, la qualità degli obiettivi e il loro monitoraggio, e molto altro.

Insomma il sistema del fare ad “occhio” non basta più, ci servono persone che sappiano utilizzare i dati e piattaforme apposite. Questo sarebbe un metodo da integrare anche in Italia, forse così capiremo almeno di chi è la competenza, per cosa e per quale servizio.

Avviare bandi secondo il risparmio o l’offerta più bassa complica solamente le cose. Infatti sembra che la pubblica amministrazione spenda meno, ma in verità spesso spende molto di più. Un’azienda che fornisca servizi o prodotti di estrema qualità, si farà naturalmente pagare di più, rispetto ad una società che ha sistemi standard. É normale. Solo scegliendo la qualità, sia in termini di esperienza che di prodotto, che si ottengono performance migliori, e quindi si risparmia.

Quante volte abbiamo scelto la società che ci rifaceva il manto stradale a meno prezzo? Ma quante volte lo abbiamo rifatto poi? Quanti incidenti sono avvenuti? Se avessimo scelto l’azienda con il prodotto migliore, magari brevettato, avremmo sicuramente pagato molto di più, ma i risultati sarebbero stati decisamente migliori.

Ecco i dati servono a questo. A capire cosa si sta facendo, non più guidati solo dall’intuito, ma anche da qualche fatto.

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