di Beppe Grillo – La città è fantastica e ospita il forum mondiale delle Smart City, le città all’avanguardia. Ci sono tutti i sogni meravigliosi delle grandi città del futuro. Sono sogni e qui c’è il mercato dei sogni. Appena entrati cominciamo a vedere degli stand dove ci sono monitor e dove nei monitor ci sono questi software che sono rappresentazioni grafiche delle smart city. E’ un paradosso perché tu vieni qui da casa tua col tuo personal computer e ti agganci ad un altro computer. La cosa meravigliosa di questa fiera è che incontri persone straordinarie; si commerciano i sogni, i sogni diventano fatturati di grandi multinazionali. Barcellona è riuscita in questo intento, di far affluire queste tecnologie dall’alto delle grandi transnazionali verso il basso, per i cittadini. I fautori di questi software sono gli italiani, e sapete perché sono i migliori? Perché non hanno una lira! Tra uno stand e l’altro dico la mia sulla visione di futuro: “ la mia visione è diversa da quella che avete sentito qua, perché io sono un sognatore. Senza il sogno, senza un visione non c’è possibilità di capire dove va la tecnologia e dove va la politica. Se il mondo sta cambiando velocemente è perché le nazioni non ci sono più, gli stati non ci sono più. Assistiamo ad un fenomeno medioevale: le città stato. (Robert Muggha affronta in maniera esauriente il ritorno delle città stato in questo post).
La mia visita a Barcellona è stata una passeggiata nel futuro, bisognerà vedere come cascherà sui cittadini questa ondata di algoritmi e di tecnologia per l’urbanizzazione delle città stato. Si andrà verso il servizio delle cose e non sulla produzione delle cose. Alla prossima!