“Guai in vista per Matteo Renzi, preso con le mani nel sacco per le impronte digitali lasciate sul luogo del “delitto“. E stato il premier in persona, del resto, ad ammettere che la famosa “manina” di Palazzo Chigi che aveva scritto le norme più contestate era proprio la sua. Unammissione che ora rischia di costargli unindagine per falso in atto pubblico. Per lesposto-denuncia presentato dallex senatore Elio Lannutti, presidente dallAdusbef alla Procura della Repubblica di Roma in seguito alla vicenda della norma salva-Silvio, spuntata la vigilia di Natale nella delega fiscale dopo che il Consiglio dei ministri aveva già deliberato sul provvedimento. Lassociazione di Lannutti vuole vederci chiaro e per questo chiede alla magistratura di accertare se con la normativa, “probabilmente scritta da studi legali che difendono imputati eccellenti di frodi fiscali a danno della fiscalità generale e dei contribuenti onesti tartassati“, anche per colpa “di evasori che sottraggono circa 120 miliardi lanno” allErario, il premier non sia andato oltre i limiti delle norme che regolano le sue competenze e la correttezza dei procedimenti legislativi.[…] Adesso toccherà ai magistrati stabilire se tutto laffaire e lammissione di responsabilità del premier Renzi sulla scrittura del famigerato decreto fiscale costituiscano un falso in atto pubblico così da meritare la trasmissione degli atti al Tribunale dei ministri. Lobiettivo del presidente dellAdusbef è anche quello di “prevenire la reiterazione di un danno valutato almeno 16 miliardi di euro” ed evitare che unaltra “manina” possa spuntare di nuovo quando il 20 febbraio il governo tornerà ad occuparsi della materia.” leggi l’articolo completo
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