“Ho 38 anni e ho lavorato per otto anni in una multinazionale a Varese tramite una società di outsourcing, nel settore IT. 8 anni di contratto a progetto! Proprio così: 8 anni da precario con un contratto che mi veniva rinnovato annualmente (eppure so che esiste una legge che dovrebbe impedire il rinnovo di tale contratto per più di tre volte). Alla fine la mia società di outsourcing ha perso l’appalto con questa multinazionale ed io mi sono ritrovato disoccupato senza nemmeno un periodo di preavviso! A distanza di un anno abbondante mi ritrovo sempre disoccupato, ma la cosa peggiore è che in questo periodo di disoccupazione non ho percepito nemmeno un centesimo di indennità. Per legge il contratto a progetto prevede una sorta di “una tantum“, ma secondo l’Inps (al quale avevo prontamente fatto domanda di richiesta) non ho i requisiti necessari per ottenerla. Mi chiedo: quali altri requisiti dovrebbe avere una persona che si presenta davanti agli uffici Inps, oltre al documento attestante lo stato di disoccupazione? Ma ancora peggio è che oltre a non trovare lavoro non riesco nemmeno a svolgere un corso d’aggiornamento per rendere più appetibile il mio CV. Non so se alla fine sarò costretto anche io ad emigrare, certo è che se la situazione in Italia rimane quella attuale non ci sono molte altre soluzioni: scarsità di lavoro, criteri umanamente inaccettabili da parte delle aziende in fase di selezione (precedenza all’amico dell’amico, etc.) ed istituzioni completamente assenti (centri per l’impiego,sindacati,patronati,etc.).Si dice che in Italia abbiamo ormai toccato il fondo: io dico che ora si comincerà anche a scavare.” Maurizio Beretta
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