“Poverini. I giornalisti parlamentari. Uno s’immagina la stampa a guardia della democrazia, installata in Parlamento per scoprire le magagne dei politici, per controllare eventuali malefatte dei partiti, per riferire a schiena dritta alla cittadinanza tutta ogni passo dei rappresentanti eletti. E invece.
Invece il tempo trascorre tra un caffè e uno spumantino, a prendere il fresco in cortile “intervistando” (leggi: fumando insieme una sigaretta) il deputato di passaggio. Si ride e si scherza, coi deputati, specialmente quelli giovani e simpatici. Si salutano invece con deferenza gli alti papaveri, quasi mai inseguiti urlando come accade invece con gli ultimi arrivati, quelli che non contano nulla. A mezzogiorno si pranza solo al bar della buvette, per carità, perché i panini del bar dei dipendenti (dove mangiano anche i 5S) “fanno schifo“; poi si fa un po’ di gossip postprandiale. Quando non c’è nulla da fare si assiste a scene che rasentano il pietoso.
Giornalisti buttati sui divanetti nei corridoi, che pietiscono “E dai, dammi una notizia” al parlamentare e persino all’impiegato di passaggio. Giornalisti che inseguono in transatlantico Ale Di Battista brandendo il microfono, e non per chiedere una dichiarazione sulla seduta in aula. No, solo per implorare “Dai, facci l’imitazione di Berlusconi, facci la voce di La Russa!“. E se (raramente) lui li accontenta, si abbandonano a grandi risate e gridolini di entusiasmo come bimbi dell’asilo. Giornalisti che trascorrono serate intere accovacciati su un gradino, fino a mezzanotte o all’una, in attesa dello scoop storico anti-Grillo che dovrebbe arrivare dall’assemblea plenaria dei 5 Stelle (in genere emozionante quanto un comitato di quartiere). Un lavoro che ha dell’umiliante. Non c’è da perder tempo ad invidiare la loro posizione o il loro stipendio. Ogni tanto, fanno sfoggio di indignazione giornalistica, sbandierano la libertà di stampa o di parola, si ricordano di essere custodi della sacra missione dell’informazione. Ma non illudetevi: accade solo in occasioni accuratamente scelte e con forze politiche senza potere. Non esiste mai, per i poveri di spirito, un genuino moto dello spirito.” una persona informata sui fatti
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