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I partiti chiedono sacrifici ai cittadini, ma nessuno ha chiesto sacrifici ai partiti. Non domandarti cosa può fare il partito per te, ma cosa puoi dare con le tue tasse al partito. La politica è l’unico settore improduttivo in continua crescita di fatturato. Nel 1993 il finanziamento pubblico ai partiti fu abrogato con un referendum con il 90,3% dei voti, ma un partito può vivere senza soldi? I partiti, che godono del vantaggio di occupare il Parlamento, hanno legiferato negli anni per riparare al referendum. Tutti in coro, senza distinzioni ideologiche nel nome della forchetta, il vero simbolo del Parlamento. La parola finanziamento viene sostituita dal termine, molto più elegante, “rimborso” per depistare i cittadini. Nel 1999 la legge 157/1999 introduce fondi per elezioni a Camera, Senato, Parlamento Europe e Regionali con un massimo complessivo per Camera e Senato di 193.713.000 in rate annuali per legislatura. In caso di elezioni anticipate si interrompe il “rimborso”.
I partiti hanno però spese che noi umani non possiamo neppure immaginare e modificano la normativa nel 2002 con la legge 156/2002 che porta il monte premi per il Parlamento a 468.853.675 euro e riduce all’1% (dal 4%) il quorum necessario per ottenere il rimborso. I partiti, il cui organo più sviluppato è sempre stato lo stomaco, non si fermano qui.
Nel 2006, la legge 51/2006 introduce il doppio rimborso in caso di elezioni anticipate. Il rimborso vale per tutti e cinque gli anni di legislatura, anche se interrotta, e si cumula al rimborso della legislatura successiva. Per le elezioni politiche del 2008 il Pdl ha maturato il diritto a 206.518.945 euro, il Pdmenoelle 180.418.043 , la Lega 41.384.550 e via rapinando tutti gli altri partiti (ogni rimborso va sommato al residuo delle elezioni del 2006, quindi circa la metà). Il costo dei partiti, esclusi gli stipendi ai vari eletti, si avvicina alla somma di un miliardo di euro se si sommano i rimborsi per la legislatura corrente, la parte di quella passata comunque retribuita, le elezioni europee e quelle regionali.
Il MoVimento 5 Stelle ha partecipato alle elezioni Regionali, ha ottenuto 500.000 voti in cinque Regioni, si è autofinanziato con 40.000 euro, ogni voto è costato 0,08 euro, ha RIFIUTATO 1.700.000 euro di “rimborso” elettorale. Ha dimostrato che si può fare politica senza derubare i cittadini. I partiti a fini di lucro prima di chiedere sacrifici rinuncino ai “rimborsi” elettorali altrimenti, ma è solo un eufemismo, vadano tutti a fanculo!