Un appello internazionale chiede di fermare la corsa verso l’intelligenza artificiale superumana. Oltre 800 personalità del mondo scientifico, politico e culturale hanno firmato una lettera aperta che invita a vietare lo sviluppo di sistemi in grado di superare l’intelligenza umana. L’iniziativa è stata lanciata dal Future of Life Institute e la missiva si può leggere a questo link.
Tra i firmatari figurano diversi padri dell’IA moderna, tra cui Geoffrey Hinton, premio Nobel per la fisica nel 2024 e Stuart Russell, professore di informatica all’Università della California a Berkeley, così come rappresentanti dell’industria tech, quali Steve Wozniak, co-fondatore di Apple e personaggi politici come Steve Bannon, ex assistente del presidente americano Donald Trump, Susan Rice, consigliere per la sicurezza nazionale Usa, l’ex capo di stato maggiore congiunto Usa Mike Mullen, ed ancora europarlamentari come Brando Benifei, ex relatore dell’AI Act, Michael McNamara e Markéta Gregorová; leader religiosi come Paolo Benanti, consigliere del Papa e esperto di IA; e personaggi famosi come il rapper Will.i.am o scrittori come Yuval Noah Arari. Tutti accomunati dalla stessa preoccupazione, ovvero che la tecnologia sta avanzando più velocemente della capacità umana di gestirla. La dichiarazione chiede un divieto temporaneo allo sviluppo della superintelligenza fino a quando non ci sarà un consenso scientifico ampio e garanzie di sicurezza. Nella lettera si legge : “Chiediamo un divieto sullo sviluppo della superintelligenza, che non sarà revocato prima che ci sia un ampio consenso scientifico sul fatto che venga realizzato in modo sicuro e controllabile, e una forte accettazione pubblica.”
Le paure espresse nel testo sono concrete. Viene segnalato il rischio di una dipendenza crescente dalle macchine, di una disoccupazione su larga scala causata dall’automazione avanzata, di una concentrazione di potere economico e politico in poche mani. Si parla anche di vulnerabilità militari e di scenari estremi che includono la possibilità di un’estinzione umana accidentale.
Le cifre mostrano che solo il 5 % degli americani è favorevole a uno sviluppo dell’intelligenza artificiale senza limiti, mentre la grande maggioranza chiede regolamentazione e controllo.
Negli ultimi mesi la competizione tra le grandi aziende tecnologiche si è intensificata. OpenAI, Google e Meta investono risorse senza precedenti per sviluppare un’intelligenza artificiale generale capace di apprendere in modo autonomo. Gli esperti stimano che il traguardo possa essere raggiunto entro due anni.
L’appello del Future of Life Institute intende riportare la questione al centro del confronto politico e culturale, prima che siano solo le multinazionali del digitale a decidere le regole del futuro.
“Time is running out”, scrive il Time. Il tempo sta per scadere.





