Il Forum Nucleare Italiano ha acquistato un’intera pagina sui quotidiani per stimolare la discussione su “nucleare si – nucleare no” (a proposito… chi paga?). Per la pubblicità al nucleare è stata usata una scacchiera con riquadri neri e bianchi. I bianchi riportano opinioni favorevoli, i neri contrarie. Bianco è luce, nero è oscurità. Non contenti di un accostamento da persuasori occulti da strapazzo, i neonuclearisti riportano una serie di minchiate nucleari: “Ci spaventano i residui radioattivi, ma non i miliardi di tonnellate di CO2 che immettiamo nell’atmosfera… pensiamo che il nucleare sia costoso però non pensiamo a quanto potrebbe farci risparmiare sulla bolletta… la tecnologia a rischio zero non esiste ma forse non sappiamo che gli scienziati ci garantiscono altissimi livelli di sicurezza… ci preoccupiamo per il futuro dei nostri figli ma non del fatto che tra 50 anni non potranno più contare solo sull’energia da combustibili fossili“. E’ fin troppo facile confutare questo compitino dell’asilo affidato all’agenzia Saatchi e Saatchi per la sua pubblicazione. Il nucleare ha bisogno di uranio che è presente in quantità limitate e in pochi Stati, finirà forse prima del petrolio ed è sempre più costoso. Le scorie radioattive sono per sempre, il CO2 no e l’alternativa esiste e si chiama “rinnovabili“. Nessuna assicurazione al mondo si espone per una centrale nucleare, non esistono sicurezze se non nella testa di Veronesi, un oncologo pluriottantenne (quindi non un esperto di energia). Una centrale nucleare costa miliardi per farla e dopo venti/trent’anni altri miliardi per chiuderla, i miliardi li pagano i contribuenti con le tasse, come avviene in Francia, e li incassa la Confindustria.
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