“Vi racconto una cosa molto bella. Ieri ho partecipato alla prima “cena a casa di sconosciuti“. Vi ricordate “linvita a cena un deputato? Beh ho iniziato! Mi ha invitato Giuliana a casa sua a Giardinetti, periferia di Roma. Ho preso la Casilina con il motorino e pensavo ma che cacchio fai?, ma dove stai andando?. Ma io mi fido, mi fido di tutti (non del PD) forse sbaglio ma si vive una volta sola e bisogna anche buttarsi se ci si crede. Arrivo a casa di Giuliana, per loro era stranissimo, nessuno dei suoi invitati (e nemmeno lei) mi aveva mai conosciuto. Certo per loro deve essere stato particolare vedersi citofonare un Deputato della Repubblica arrivato per raccontare quello che si fa (o non si fa, purtroppo) in Parlamento. Ci siamo sciolti allistante, battute, scherzi e politica. Abbiamo parlato di politica. Eravamo 9, 10 con una bambina. Non eravamo i milioni che ancora vedono qualche talk show e dicono Renzi è bravo perché parla bene ma poi se gli chiedi cosa ha fatto per Firenze nessuno sa rispondere. Abbiamo avuto uno scambio, una scambio vero. Domande, risposte, altre domande, altre risposte. Mi hanno chiesto cosa possiamo fare noi?. Io gli ho detto la mia idea, partecipazione, fantasia nelle azioni, informazione alternativa. Io non ho la ricetta magica, non ce lho. So che è lassenza di partecipazione, di interesse che fa si che qualcuno ci freghi! Erano molto contenti, mi hanno ringraziato e io ho ringraziato loro. Queste 8 persone, ne sono sicuro, già da oggi avranno una bella carica per dare molto al nostro Paese (la rivoluzione parte dal pianerottolo di casa, da quello che sappiamo dire al vicino). Sono uscito con delle bellissime sensazioni. Vinceremo? Non vinceremo? Non ne ho idea, ma quando si combatte lo si fa a prescindere dalla certezza del risultato finale. Io ho scelto anche questo modo di fare politica (oltre chiaramente alle attività parlamentari). Vado a casa delle persone (fino a novembre ho cene prenotate!). Da un lato mi stanca ma da un altro mi ricarica, non mi fa dimenticare chi sono e soprattutto permette il radicarsi della prima enorme rivoluzione che il M5S ha portato: quella dei cittadini nelle Istituzioni. Lho ribadito ieri sera a tavola con loro (cena ottima anche se mancava la parmigiana), tutti, tutti, tutti, possono fare i parlamentari. Serve impegno, determinazione, voglia di studiare e onestà. Ci hanno fatto credere che le istituzioni fossero merce di qualcuno, è falso. Sono roba nostra, dei cittadini. Andiamocele a riprendere. A riveder le stelle!”
Alessandro Di Battista
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