L’Unità d’Italia celebrata da chi l’ha distrutta è uno spettacolo che non ci meritiamo.
“Ero un ragazzo di 17 anni, quando fui portato a Torino per visitare “Italia 61” nel centenario dell’Unità d’Italia. Mi ricordo con quanta curiosità visitavo i padiglioni di quella manifestazione. Vivendo in un collegio, non avevo percepito l’emozione sociale di quell’evento. Ora siamo al 150mo; il mio dubbio è: festeggiare consapevolmente o non festeggiare? Che sentimenti provo per l’Italia? Perchè mi pongo questa domanda se tutte le volte che ascolto l’inno nazionale, (manifestazioni sportive), mi commuovo? Senza dubbio ci sono troppi motivi per non festeggiare, e troppo pochi per festeggiare. Penso che tutti si pongano questa domanda. Credo che in questo momento troppe situazioni negative determinano una grande confusione alla nostra identità nazionale. In questo 50 anni sono accaduti fatti cosi nefasti da riportare l’Italia ad essere “Un’espressione geografica”.
30/40 fa un gruppo di potere occulto (mafia), ha conquistato il Sud Italia.
25/30 anni fa un altro gruppo (burocrazia) si è stabilizzato al Centro.
10/15 anni fà il potere dei media ha contribuito a diffondere dei comportamenti irresponsabili, ( berlusconismo) al Nord.
Oggi questi fenomeni bloccano un’Italia che vive al di sopra delle sue possibilità, passando da un’emergenza all’altra senza risolverle. Non mi sento orgoglioso di queste celebrazioni, credo che siano necessarie per non deprimere ancora quel senso d’appartenenza che ci rimane. Spero che le manifestazioni vengano indirizzate anche nella direzione di un risveglio dell’orgoglio nazionale per far si che venga superata questa situazione di “blocco”. Gli accadimenti nel nord Africa ci consiglia che…….buon anniversario Italia!”. delfo e., Cusano Milanino
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