Chi non paga le tasse è un ladro, ma chi le paga in Italia, oltre che onesto, è un martire. Siamo al primo posto nella classifica dell’evasione in Europa con il 54,5% del reddito inevaso, seguono la Romania 42.4%, la Bulgaria 39.8%, lEstonia col 38.2%. Guidiamo il gruppo UE con distacchi alla Pantani. Nel 2010 l’evasione è aumentata, grazie a Tremorti, del 10,1%. I primi a evadere sono gli industriali con il 32,8%. Il Nord Ovest, non il Sud, è dove si evade di più. E’ una conseguenza dello Scudo Fiscale che ha candeggiato con il 5% di tassazione e l’anonimato capitali mafiosi, dovuti alla droga, alle armi o al traffico d’organi, e evasori totali.
Lo Scudo Fiscale è una legge bipartisan, voluta sia dal Pdl, che la propose, che dal Pdmenoelle, che si astenne nel voto di fiducia. 24 pdimenoellini non votarono: Argentin, Binetti, Bucchino, Capodicasa, Carra, Codurelli, D’Antoni, Esposito, Farina, Fioroni, Gaione, Ginefra, Giovanelli, Grassi, La Forgia, Lanzillotta, Madia, Mastromauro, Melandri (in visita guidata a Madrid per il partito), Misiani, Pistelli, Pompili, Porta, Portas. Se avessero votato contro, il governo sarebbe caduto più di un anno fa. Gli imprenditori che hanno sempre pagato le tasse impararono una lezione, che se il delitto non paga (ma è tutto da vedere), l’evasione paga sempre. Il Brambilla contribuente modello, con tassazioni da levare la pelle e senza la possibilità di fare investimenti, si è ritrovato concorrenti disonesti che potevano entrare sul mercato con milioni di euro condonati dal fisco. Il Brambilla contribuente modello si è giustamente incazzato, sentito preso per il culo dallo Stato ed è entrato a far parte del club degli evasori più o meno totali. Se Il Brambilla è il responsabile del reato, il mandante è il Parlamento. Quanti parlamentari o amici di parlamentari hanno usato lo Scudo Fiscale? Il conflitto di interessi e il mercato delle vacche non sono un copyright dello psiconano, ma un comune sentire dei partiti.
Ora che i buoi e ogni altro tipo di ruminante (non so perché ma penso a Mastella) sono scappati dalla stalla, Tremorti ha deciso di vendere cara la pelle, non la sua ovviamente, ma quella dei contribuenti. L’ultima botta di creatività per recuperare un’evasione che supera i 120 miliardi di euro all’anno è lo “spesometro“. Dal 2011 ogni acquisto pari o superiore ai 3.500 euro dovrà essere comunicato al fisco da parte di chi vende un bene o un servizio. Le spese sostenute diventeranno parte del profilo fiscale del contribuente. Dal prossimo gennaio si dovrà richiedere allacquirente il codice fiscale per linvio dei dati allAgenzia delle Entrate per l’emissione di fatture, scontrini e ricevute fiscali pena pesanti multe. Per gestire una puttanata come lo spesometro si dovranno assumere legioni di dipendenti pubblici e rompere i coglioni a qualche milione di operatori privati per la raccolta e l’invio dei dati. Per lo Scudo Fiscale è stato sufficiente un tacito accordo tra Berlusconi, Bersani e D’Alema. Quest’ultimo, il giorno della votazione sulla incostituzionalità della legge non era in aula perché non aveva capito che “era importante“.
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