DAL WEB – ARTICOLO PUBBLICATO SU THE ECONOMIST
Ogni anno un lavoratore americano medio può permettersi a casa una quantità di Big Mac sei volte superiore a quella di un lavoratore in Messico. Questo divario è il punto focale dell’indice McWages dell’Economist, che traduce la retribuzione in hamburger. Invece di basarsi sui tassi di cambio volatili per confrontare stipendi e possibilità di spesa, l’indice mostra quanto di un paniere di beni familiare lo stipendio medio può acquistare ai prezzi locali. Il paniere in questione è il Big Mac: uno standard globale di hamburger, panini, formaggio, cipolle, sottaceti, lattuga e salsa. Il risultato è un calcolo approssimativo di dove gli stipendi sono più elevati.
Iniziamo raccogliendo i guadagni medi al lordo delle imposte, come riportato dall’OCSE, un’associazione che raggruppa per lo più i paesi ricchi. Poi li aggiustiamo per il lavoro part-time e li dividiamo per il costo di un Big Mac a prezzi locali. Calcoliamo anche quanti Big Mac si possono acquistare con ogni ora di lavoro, per tenere conto delle differenze nella quantità di tempo che le persone trascorrono a lavorare. Il messicano medio, ad esempio, lavora il 65% di ore in più all’anno rispetto al tedesco medio.
In termini di stipendio annuo, gli americani sono quelli che ottengono il massimo in termini di hamburger per ogni dollaro speso. Con uno stipendio medio si possono acquistare ben 13.601 Big Mac all’anno, ovvero 1.775 hamburger in più (o 10 milioni di calorie in più) rispetto alla Svizzera, al secondo posto. Ma gli americani lavorano anche più ore dei loro colleghi europei. Su base oraria, la Danimarca è in testa all’indice McWages, con 8,5 Big Mac all’ora lavorata, rispetto ai 7,7 della Svizzera e ai 7,6 degli Stati Uniti. Questa classifica regge bene rispetto alle classifiche di prosperità più convenzionali, come la nostra guida ai paesi più ricchi del mondo, che utilizza misure del PIL e della parità di potere d’acquisto.
In alcuni paesi il costo di un Big Mac sta crescendo più velocemente dei salari, spingendoli verso il basso in classifica. In Germania, ad esempio, il prezzo di un hamburger è aumentato del 13% rispetto alla classifica dell’anno scorso, raggiungendo i 6,05 euro, mentre i salari sono cresciuti solo del 4%. Questo ha lasciato la Germania cinque posizioni più in basso nell’indice di quest’anno. Anche Gran Bretagna e Irlanda stanno affrontando l’inflazione degli hamburger, con scarsa compensazione dalla crescita dei salari: hanno perso rispettivamente tre e quattro posizioni.
L’indice McWages, come il precedente indice Big Mac, è solo uno strumento approssimativo. Non considera le imposte sul reddito e sui consumi, che variano notevolmente nei diversi Paesi OCSE. Mentre il Big Mac è lo stesso ovunque, il modo in cui i lavoratori vengono retribuiti – ad esempio attraverso diversi sistemi di assicurazione sanitaria e contributi pensionistici – può variare. E le variazioni di prezzo dei Big Mac sono solo vagamente collegate alle misure di inflazione dell’intera economia.
Le medie possono anche nascondere grandi disparità all’interno dei paesi, come il divario retributivo di genere, che rimane persistente in tutta l’OCSE. Per sondare questa disparità, quest’anno abbiamo aggiunto un indice McWages specifico per genere, calcolando gli stipendi medi di uomini e donne e adeguandoli alle ore lavorate da ciascun gruppo. In media, abbiamo scoperto che, nei paesi ricchi, gli uomini guadagnano l’equivalente di mezzo Big Mac in più all’ora rispetto alle donne. Il divario assoluto più ampio si registra in America, con 1,31 Big Mac; proporzionalmente, il divario più ampio si registra in Corea del Sud, dove gli uomini possono permettersi il 25% di hamburger in più. La Danimarca, che si è classificata in cima all’indice McWages orario, ha registrato un divario di genere migliore della media, ma gli uomini possono comunque permettersi 0,29 hamburger in più rispetto alle donne. Solo il Belgio, che ha uno dei divari retributivi di genere annuali più bassi nell’UE, ha invertito la bilancia: le donne possono permettersi 0,27 Big Mac in più all’ora rispetto agli uomini. La parità salariale, come un buon hamburger, non dovrebbe essere così rara.






