“Luisa Todini si è dimessa dal consiglio di amministrazione della Rai. Come ho avuto modo di dichiarare già nei giorni scorsi, affermando che era ormai tempo di mettere fine al doppio incarico, al di là delle norme che possono o meno prevedere delle incompatibilità tra cariche, ci sono ragioni di opportunità ed etica che non possono non essere considerate. La Todini è stata nominata Presidente di Poste mentre era ancora in corso il suo mandato a Viale Mazzini. Non è possibile che si sommino incarichi su incarichi, poltrone su poltrone, compensi su compensi. In Italia è una prassi che stenta a estinguersi, ma è ora di cambiare. Bene, quindi, che la Todini abbia deciso di lasciare il cda della Rai. Io però non avrei atteso 7 mesi per farlo.
Il cda Rai oggi ha deciso di ricorrere al Tar contro il mancato versamento di 150 milioni di euro stabilito dal governo Renzi nel decreto Irpef. Una decisione che accolgo favorevolmente ma che arriva nel giorno in cui Rai Way viene definitivamente quotata in borsa. Questa vicenda nel suo complesso non può non far riflettere sul tipo di azione messa in campo dal governo. Se un servizio pubblico deve svolgere la propria funzione ed essere indipendente, non si può, da un giorno all’altro, procedere a un taglio di risorse già inserite in bilancio. Le conseguenze di questo modo di operare sono davanti agli occhi di tutti. La Rai è stata costretta di fatto a far cassa repentinamente e a mettere sul mercato il suo fiore all’occhiello: la società che possiede e gestisce la rete di trasmissione del segnale radiotelevisivo. Un asset strategico per il nostro Paese che non sarà più totalmente in mano pubblica”.
Roberto Fico
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