di Deirdre Collings e Robert Muggah – Nella Siria dilaniata dalla guerra, il contenuto del proprio telefono indica la differenza tra la vita e la morte. “Il mio telefono è la mia ancora di salvezza”, dice Umm Hassan, uno degli oltre 150.000 cittadini siriani in fuga dalla distruzione della Ghouta orientale il mese scorso. “Ma, per favore aiutatemi. Come faccio a cancellare tutto su di esso? “
Per i rifugiati i telefoni cellulari sono il loro bene più prezioso, sono vitali per rimanere in contatto con familiari, con le reti di supporto e per avere informazioni salvavita. Secondo l’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite, l’UNHCR, molte persone costrette a fuggire devono scegliere tra la connettività o il cibo. E scelgono la prima.
I rifugiati, in media, spendono un terzo dei loro guadagni sul credito mobile. In Siria, la connettività mobile è fondamentale, non solo per gli sfollati, ma per tutti coloro che sono colpiti dalla guerra, comprese le organizzazioni locali che forniscono soccorsi di emergenza a comunità disperate.
Le organizzazioni umanitarie, come gli elmetti bianchi, dipendono allo stesso modo dai telefoni per raggiungere i sopravvissuti, mentre gli attivisti dei diritti umani fanno affidamento sulla connettività per documentare i crimini di guerra e far sentire la propria voce.
Sebbene i telefoni cellulari stiano rivoluzionando gli aiuti umanitari e l’attivismo per i diritti umani, espongono anche i loro proprietari (e tutti i loro contatti) a rischi pericolosi. Quando i dispositivi telefonici sono infettati da virus, non solo i telefoni possono essere resi inutili, ma i dati sensibili possono essere esposti ai criminali, spesso con gravi conseguenze.
Per molti siriani in fuga dalla distruzione, i telefoni sono diventati una pericolosa responsabilità. Informazioni preziose, una foto di una fattoria bombardata, un account sui social media, messaggi personali con familiari, amici e colleghi, sono tutte di grande interesse per le forze di occupazione.
Dai telefoni vengono estratte le password. Un contenuto telefonico “inappropriato” può portare a detenzione, tortura e persino a un’esecuzione sommaria. La sicurezza digitale è più importante che mai nei campi di battaglia di oggi.
Un’iniziativa condotta in Canada, SalamaTech, ha fornito supporto digitale ai gruppi di soccorso negli ultimi sei anni. Ha raccolto innumerevoli testimonianze su come i siriani hanno sofferto a causa di informazioni apparentemente innocue lasciate sui loro telefoni o sui loto profili di social media. I civili siriani sono stati torturati per quello che avevano su Facebook.
Prendiamo il caso di Ahmad, che insieme ad un gruppo di altri giovani, è stato arrestato a causa del contenuto dei loro telefoni cellulari. Sono stati fermati a un posto di blocco, i loro telefoni sono stati sequestrati e i loro account Facebook controllati. Quando i soldati hanno visto qualcosa che non “gradivano”, come un semplice like ad una pagina sbagliata, sono stati arrestati.
Oppure la storia di Salweh, un altro ex detenuto, che ha spiegato che la maggior parte delle 22 donne e ragazze che erano con lui nella sua cella, sono state uccise a causa delle loro attività sospette online. Tutto scoperto dai loro telefoni. Come spiega Salweh: “Gli agenti di sicurezza siriani sono ossessionati da questa idea che chiunque abbia un telefono cellulare sia un sospetto. “
Così mentre i bombardamenti continuano, tre soccorritori di sicurezza digitale SalamaTech hanno trascorso la maggior parte del loro tempo aiutando i residenti locali a cancellare i dati dai loro computer, telefoni, profili di social media e server. Per i cittadini che erano già detenuti, hanno lavorato 24 ore su 24 per disabilitare i loro account sui social media, nella speranza che ciò potesse almeno proteggere i loro amici e le persone care.
Molte persone sono particolarmente spaventate. Semplicemente non possono abbandonare i loro telefoni. Eppure sono terrorizzate dal loro contenuto, perché in ogni momento può essere considerato ribelle dal regime occupante.
Molti di loro semplicemente non sanno come eliminare foto, cancellare messaggi o disabilitare i loro account di social media.
Ma cosa fare con i loro telefoni?
Di nuovo un canadese, questa volta residente ad Ottawa, ha trovato una soluzione. Il coordinatore di SalamaTech si è connesso online con le donne di un intero paese e le ha guidate passo dopo passo, a pulire i loro telefoni.
Non se ne parla più ma la guerra in Siria non è finita. Il regime continua ad avanzare, generando terribili perdite civili. Mentre i cittadini nelle aree vinte fuggono o rimangono, i loro telefoni continuano a servire come ancore di salvezza e trappole mortali.