Mustafa Abdel Jalil ha nella sostanza reintrodotto la poligamia. L’organizzazione NGO “The Voice Of Libyan Women” basata a Tripoli, che rappresenta le donne che hanno combattuto contro la dittatura, non l’ha presa bene. Nella pagina FB, il movimento ha accusato il nuovo premier (che poi nuovo non è in quanto ex ministro di Gheddafi) di non aver citato il ruolo attivo nella rivoluzione delle donne che hanno combattuto con le armi, nascosto ribelli nelle proprie case a rischio della vita e di aver subito, per questo, stupri e uccisioni. Jalil le ha ringraziate, ma solo in qualità di “madri, sorelle e mogli” e ha chiesto l’abolizione della legge attuale che impone a un uomo di ottenere il consenso dalla prima moglie prima di sposare un’altra donna. Un buon inizio per la primavera del Mediterraneo.
Il discorso di Liberazione tenuto la scorsa domenica dopo la morte di Gheddafi dal leader ad interim della Libia
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