Il settore alimentare nel Regno Unito ha affrontato numerose sfide. Nel 2024, i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati complessivamente del 7%. A rendere la situazione ancora più complessa, la Competition and Markets Authority del Regno Unito ha segnalato il fenomeno della “greedflation”, una situazione in cui le aziende aumentano i prezzi dei loro prodotti e servizi più del necessario, non solo per coprire l’aumento dei costi di produzione, ma anche per incrementare i propri profitti.
Tutto ciò contribuisce ad alimentare un mercato nero dei prodotti alimentari, così come spiegato dai ricercatori Mahroof e Sivarajah su The Conversation, il problema ha gravi implicazioni per le attività commerciali legittime e causa molte delle carenze di prodotti che i consumatori vedono sempre meno sugli scaffali dei supermercati. La British Standards Institution ha comunicato di recente che lo scorso anno il 22% dei furti da camion e magazzini ha coinvolto alimenti e bevande. I prodotti rubati venivano successivamente ridistribuiti in catene di fornitura illegittime e rivenduti nel giro di pochi giorni. Si tratta di un aumento rispetto al 17% del 2022, poiché il mercato nero alimentare sta aumentando sempre di più.
Le ragioni per cui si ricorre al mercato nero per il cibo sono diverse: spesso è una scelta dettata da chi è gravemente colpito dall’aumento del costo della vita. Inoltre, gli acquirenti possono giustificare questa pratica ritenendo di non essere loro a rubare direttamente dai negozi. Tuttavia, questo commercio ha gravi implicazioni per le imprese, contribuendo all’evasione fiscale e compromettendo l’integrità della catena di fornitura.
L’aumento dei mercati neri alimentari è coinciso con il crescere del costo della vita e la maggiore domanda dei consumatori per prezzi più bassi. Molte famiglie nel Regno Unito si trovano ormai a dover scegliere tra riscaldamento e cibo. Sebbene l’inflazione sia vicina all’obiettivo governativo del 2%, il costo della vita continua a salire da livelli già elevati. Di conseguenza, molte persone optano per acquistare cibo a prezzi più bassi, anche se proveniente dal mercato nero, illegale. Questi acquisti avvengono spesso per strada o online, con piattaforme come Facebook e Instagram che diventano molto popolari per il commercio di prodotti alimentari.
I dati rivelano che c’è un aumento del 380% dei furti stradali da parte di mezzi pesanti, ciò dimostra quanto possano essere vulnerabili le filiere di approvvigionamento alimentare end-to-end del Regno Unito.
E stanno aumentando anche i tag anti tacheggio su prodotti alimentari come carne e formaggio. I rivenditori devono ovviamente pagare per questo. Applicare un’etichetta da £ 50 a articoli da £ 5 aumenta i budget operativi, che alla fine saranno trasferiti al consumatore.
Mentre i grandi rivenditori potrebbero essere in grado di assorbire i costi, le piccole attività indipendenti che operano con margini più stretti soffrono di più. E questo avviene in un momento in cui le piccole attività sentiranno la pressione di nuovi oneri di controllo delle importazioni fino a £ 145 anche su piccole spedizioni di alcuni alimenti dall’UE.
L’aumento dei premi assicurativi per le aziende nelle aree più colpite, unito alla mancanza di scorte, comporterà ulteriori costi aggiuntivi nella filiera, che saranno nuovamente trasferiti ai consumatori.