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Consumare meno energia in casa senza pagare nulla (o quasi). E’ possibile! La casa a consumi zero non è un’utopia. Si può ridurre la dispersione energetica fino al 90% con interventi sulla propria abitazione, nuova o vecchia da ristrutturare. Quasi tutti gli edifici italiani, a partire da quelli pubblici, sono degli scolapasta da cui esce gran parte dell’energia introdotta. La rivoluzione energetica si fa mettendo a norma TUTTI gli edifici pubblici, a partire dai ministeri, NON con nuove centrali nucleari. La casa ecologica ha tre grandi vantaggi: il risparmio sul riscaldamento, la tutela dell’ambiente, in particolare per il surriscaldamento dell’atmosfera e il VALORE della casa stessa. Infatti una casa ecologica vale di più, è come comprare un’automobile senza dover pagare la benzina. E allora, care amministrazioni pubbliche, cosa aspettate a imitare la Provincia Autonoma di Bolzano dove mi sono recato in gita ecologica?
Pubblico una lettera di Norbert Lantschner, direttore di CasaClima.
“Caro Beppe,
grazie del tuo interessamento al progetto CasaClima. Il contesto storico in cui ci troviamo richiede una seria riflessione da parte di tutti. Come è noto, la nostra civiltà si fonda sul consumo di energia senza la quale quasi nulla di ciò che caratterizza la nostra vita quotidiana sarebbe possibile. Una crisi energetica può produrre danni maggiori di una crisi economica, che possono costare la vita a molte persone, ma senza essere catastrofici, può costare il nostro attuale stile di vita. Senza energia, niente di ciò a cui siamo abituati sarebbe possibile. Come è noto ledilizia è un settore di maggior consumo di energia, ma è anche il settore in cui è più facile intervenire, poiché esistono già tutti i sistemi e non serve inventare niente di nuovo. Basterebbe una massiccia applicazione dei concetti dellefficienza energetica e delle tecniche costruttive, come dimostra il progetto CasaClima, per ridurre drasticamente i consumi globali. Costruire bene richiede solo volontà e comunicazione.
La gente oggi sceglie CasaClima perché sa di spendere bene i propri soldi, perché oltre ad avere unabitazione, un ufficio, una fabbrica con bassi costi di mantenimento, contribuisce alla tutela del clima. CasaClima è nata allinterno del contesto pubblico, nella Provincia Autonoma di Bolzano nel 2002, ma non sono stati necessari incentivi pubblici per la sua realizzazione a grande scala; è bastato dare trasparenza al mercato e comunicarne i vantaggi.
Questo processo ha portato alla realizzazione di numerosi edifici certificati con una forte riduzione dei consumi e delle emissioni. La gente ha scelto la classe in cui vivere e i soldi da spendere per stare al caldo in casa propria, secondo la propria disponibilità, in modo libero. Il mercato si è adeguato. Non sono servite imposizioni dallalto. E questo ha contribuito a rilanciare leconomia a livello locale creando anche una rigenerazione delle professionalità e una crescita del sapere e della tecnica.
Un progetto dellente pubblico a favore della collettività, dove vince il cittadino, perché finalmente vede tutelati i suoi diritti, nonché una forte risposta alla protezione del clima. Chiave del successo il controllo di tutte le fasi operative del prodotto edificio, da parte dellente terzo. Ogni singola costruzione certificata è stata esaminata sia in fase di progetto, sia in fase di costruzione, prima di ottenere il certificato con la classe energetica. Un diritto importante perché chi acquista una casa spende soldi per anni e non deve accontentarsi di un pezzo di carta rilasciato da chissà chi. Come per ogni altro sistema di controllo della qualità, anche in questo caso lente terzo al di sopra delle parti, garantisce il cittadino prima di tutto.
Gli edifici che abbiamo visitato insieme sono la dimostrazione che oggi è possibile costruire in modo intelligente, consapevole e senza sprechi. Per coinvolgere gli operatori e le persone abbiamo creato il il manifesto per la sostenibilità, un’iniziativa a cui può aderire chiunque assumendo coscienza ed esprimendo il proprio contributo al cambiamento. Non si può cambiare se non si vuole cambiare. Non possiamo delegare agli altri il compito di agire, non basta lamentarsi dellassenza delle norme. Al contrario, possiamo esprimere la nostra partecipazione alla sostenibilità promuovendo una cultura leggera e solare, dichiarando con la firma la nostra personale posizione e coinvolgendo gli altri a farlo. Grazie per il tuo sostegno.” Norbert Lantschner, CasaClima
Ps: La seduta del Consiglio Regionale della Liguria apertasi il 28 ottobre si è conclusa nel tardo pomeriggio. In votazione vi era il “Piano Casa“, ovvero la legge regionale per le “Misure urgenti per il rilancio dell’attività edilizia“. Alla fine la mobilitazione promossa dai Meetup, dalla Casa della Legalità, con Marco Preve e Ferruccio Sansa, gli articoli de “Il Fatto” ed “Il Secolo XIX“, ed a cui il blog ha dato ampio spazio ha evitato che sulla Liguria si abbattesse il disastro definitivo! Gli emendamenti color grigio-cemento di centro-destra e centro-sinistra sono stati bloccati! Quello che è stato approvato non è il “Piano Casa” che volevamo, ma almeno non è una terrificante e soffocante colata di cemento che rischiava di aggiungersi agli oltre 3 milioni di metri cubi di calcestruzzo che si stanno abbattendo su costa ed entroterra. Le facce dei consiglieri da destra a sinistra erano buie, quelle dei liguri sono più rilassate!