Lo scioglimento delle Camere si fa dopo Natale, forse dopo Capodanno, probabilmente nella notte della Befana. Si vota a metà febbraio, si dice anche a fine febbraio, ma può essere anche a marzo, il giorno del compleanno di Rigor Montis, per rispetto all’uomo più amato dalla BCE e meno amato dagli italiani. Per le elezioni politiche c’è il caos più completo, il tutto sotto l’attenta guida di Napolitano, 87 anni e non li dimostra. Sembra la ritirata della Beresina.
I motivi ufficiali di questa farsa, degna di Totòtruffa sono due, entrambi falsi, la sfiducia e lo spread. La sfiducia al governo Monti è inesistente. Questo tizio ha annunciato le sue dimissioni (come se fosse un impiegato e non il presidente del Consiglio) con il beneplacito di Napolitano. Entrambi non devono aver letto con attenzione la Costituzione che IMPONE la sfiducia parlamentare per lo scioglimento delle Camere. ART. 94 “Ciascuna Camera… revoca la fiducia mediante mozione motivata e votata per appello nominale. Il voto contrario di una o d’entrambe le Camere su una proposta del Governo non importa obbligo di dimissioni. La mozione di sfiducia deve essere firmata da almeno un decimo dei componenti della Camera e non può essere messa in discussione prima di tre giorni dalla sua presentazione“. Se Monti vuole dare le dimissioni ha l’obbligo di recarsi di fronte al Parlamento e porre la fiducia (e sa che la otterrebbe). Non può sfiduciarsi da solo. Ma chi si crede di essere? Napolitano non può sciogliere le Camere perché Monti tiene il broncio. Qui siamo all’asilo Mariuccia. La fretta nell’andare alle elezioni dopo le dimissioni personali di Rigor Montis è dovuta alla grande preoccupazione del Capo dello Stato sullo spread. Ma lo spread non ha mai goduto di miglior salute da quando Monti ha annunciato la sua dipartita. E’ Monti lo spread!
Anticipare le elezioni ha un unico scopo: depotenziare il M5S. Costringerlo a una folle corsa contro il tempo per raccogliere le firme che devono essere vidimate da un pubblico ufficiale e certificate dai Comuni in tutta Italia e dai consolati all’estero con il rischio di errori. La raccolta da parte del M5S non poteva essere avviata prima perché non si sapeva ancora con quale legge elettorale si sarebbe votato. E ridurre le firme per grazia della Cancellieri non riduce i tempi. Altra ragione dell’anticipo, accorpare le regionali con le politiche annulla il possibile effetto Sicilia, dove il M5S è risultato il primo votato. In caso di vittoria alle regionali del Lazio o della Lombardia ci sarebbe stato un trascinamento nel voto nazionale. Io non muoio neppure se mi ammazzano.
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