Beppe Grillo intervistato a Ginevra da Darius Rochebin per RTS. Ecco la trascrizione di parte dell’intervista andata in onda l’8 Febbraio:
Darius Rochebin: Beppe Grillo, buona sera.
Beppe Grillo: Buona sera a Lei.
DR: Lei porta il suo spettacolo in Svizzera, a Ginevra il 7 febbraio, a Zurigo il 7 aprile. E’ la sua carriera delle origini. La comicità resta la sua arma?
BG: Ma non è un’arma. Direi che è una condizione di vita, qualcosa di spirituale. Sono nato come attore comico. La mia natura mi spinge a cercare sempre dove si trova l’ironia nella vita. Se non c’è ironia, se tutta la gente si prende troppo sul serio, c’è un problema.
DR : La Svizzera, Jean-Jacques Rousseau. Lei è appena andato a visitare la statua di Rousseau a Ginevra, il teorico della “volontà generale”. Lei dice adesso che internet è oggi la “volontà generale”?
BG: Beh no, l’internet è un mezzo. Internet è tutto e il contrario di tutto. E’ qualcosa di molto anarchico. E’ l’uso che se ne fa che è importante. Noi abbiamo un sistema operativo che si chiama “Rousseau”, che significa “democrazia diretta dal basso”. Significa donare uno strumento alla gente comune per poter partecipare direttamente alla vita economica e politica, cosi’ come lo fate voi qui in Svizzera con i vostri referendum.
DR: Il “fenomeno Grillo” impressiona tutta l’Europa: quando si vedono piu’ di 2,5 milioni di abbonati a Twitter, quando si guardano i sondaggi, piu’ del 25% dei voti, si dice “populista”, “non populista”. In ogni caso, Emanuel Macron è stato nostro ospite il mese scorso, ci diceva: succede qualcosa di comparabile: Trump negli Stati Uniti, lui in Francia; entrambi spazziamo via la classe politica tradizionale. Lei appartiene a questo fenomeno? C’è una forma di parentela?
BG: Io so che il movimento che abbiamo creato con Gianroberto Casaleggio è stato come Napster per la musica, ha modificato il mondo e il modo in cui i giovani fruiscono della musica; poi le multinazionali hanno obbligato Napster a chiudere. Oggi non ci sono più partiti politici in Italia, non ci sono più movimenti, c’è solo una sorta di “diarrea politica” in Italia.
DR: Lei distrugge il vecchio sistema, ma Lei lo vuole rimpiazzare con qualcosa? Non è che Lei lo distrugge solo?
BG: No, no, guardi, voi qui avete 150 anni di democrazia diretta, con il referendum. Oggi c’è la rete e si può fare un referendum da casa propria con un click. Si può esprimere un’opinione su tutto. Il mio movimento vuole dare alla gente dei mezzi, a volte elettronici, per decidere sulle questioni di attualità, per partecipare su questioni di attualità, di approvare dei bilanci partecipati, di comprendere, di decidere cosa fare del loro denaro, della loro città e della loro nazione.
DR: La Svizzera che resiste, che rifiuta di entrare nell’Unione Europea, di questa Unione Europea, così come è oggi. Questo le piace?
BG: Guardi, io non lo so, ne parlavamo prima. La domanda “Lei è a favore o contro l’Europa?” mi disturba, perchè bisogna prima di tutto comprendere cos’è questa Europa. Se certi banchieri decidono che la Catalogna che si vuole staccare dalla Spagna è un problema interno alla Spagna; e se poi gli stessi banchieri decidono che il mio latte, il mio formaggio, il mio pesce, la mia verdura, la mia frutta sono un problema europeo, allora vorrei capire qual è il senso morale di questa Europa. Noi stiamo perdendo il senso morale, i punti di riferimento culturali dell’Europa. Quali sono i riferimenti culturali di questa Europa?
DR: Si cercano dei punti di confronto per il M5S in Europa. Lei ha un’alleanza con l’inglese Nigel Farage al Parlamento europeo. Si riconosce in qualche modo nella francese Marine Le Pen? Lei sente una parentela con Nigel Farage, con Marine Le Pen o niente del tutto?
BG: No, no, no. Assolutamente no, non ci sono parentele. L’alleanza con Farage è stata un’alleanza tecnica che ci ha permesso di fare la nostra entrata nel Parlamento europeo. Noi abbiamo il nostro programma che seguiamo, che è focalizzato sull’ambientalismo. Sul lato ambientalistico non abbiamo assolutamente la stessa opinione rispetto a Farage. E’ cambiata la visione del mondo, non ci sono più Stati, non ci sono più frontiere, ci sono nuovi continenti.
DR: Crede che l’Europa si stia decentralizzando?
BG: Sì, questo assolutamente sì. Nella City di Londra ci dicono: guardate che se Londra esce dal Regno Unito, non si fa più niente, perchè il Regno Unito è Londra, l’80% della ricchezza è a Londra, siamo noi, Londra, che finanziamo Sheffield e Liverpool. Le città stato stanno tornando; noi stiamo tornando ad una forma di medio evo, le risorse restano là dove si trovano, le risorse fiscali, energetiche, le materie prime.
DR: E l’Europa, come la immagina il M5S? E’ un’Europa molto decentralizzata nella quale la gente vota su internet in modo molto immediato?
BG: Questo succede già. Vede, io ho 6 figli, uno di più di Rousseau; i miei figli appartengono già a quel mondo. Oggi la politica e anche l’economia si aggrappano ad un mondo che è in via di estinzione, si tengono in piedi con degli strumenti che appartengono a un mondo che sparisce.
DR: Il modo di parlare. Lei fa uno spettacolo comico, pieno di “cazzo”, di “vaffanculo”, parole che è meglio non tradurre in francese. Fa anche questo parte del Suo modo di fare politica?
BG: Guardi, io non so se faccio della politica, la facevo prima. Cosa significa “fare politica”? La si fa quando si spendono dei soldi, quando ci si sposta. Le parole forti a volte sono necessarie per dare forza a un discorso. Servono per dare forza a un pensiero. A volte una parola normale proferita da qualcuno di volgare è più volgare di una volgarità, diciamo, “di sintesi”.
DR: Il mondo come cambia. Trump negli Stati Uniti, Putin in Russia, che sarà senza dubbio rieletto. C’è qualcosa che le piace in questi due uomini? Leggevo le Sue dichiarazioni. C’è un sentimento di ammirazione in questi due uomini? Si può dire così?
BG: Io più che ammirazione, li osservo. Cerco di capire cosa si nasconde dietro Trump. Vedo che l’economia negli Stati Uniti sta riprendendosi. Macron è anche un grande cambiamento, non so fino a che punto, ma è aperto alle nuove tecnologie.
DR: Parliamo del futuro dell’Italia, delle elezioni politiche il prossimo mese di marzo. Lei è molto duro nei confronti di Berlusconi. Anche lui è molto duro nei Suoi confronti. Berlusconi incarna un sistema secondo Lei?
BG: No. Berlusconi incarna la mancanza di morale che c’è oggi in Italia. Non ci sono più punti di riferimento in Italia, e allora la gente si trova lì con qualcuno che ha già fatto la sua vita. Berlusconi fa parte del mondo che ha creato lui stesso, il mondo dell’illusione pubblicitaria. Berlusconi non racconta il niente, è lui il niente! Lui è come la sua pubblicità, è come una pubblicità che mostra una Mercedes che scala il Monte Bianco. Nessuno può credere che una Mercedes possa scalare il Monte Bianco, ciò nonostante la gente sta a guardare tutto questo. Berlusconi è tutto questo, Berlusconi incarna una “non storia”.
DR: Beppe Grillo, grazie.
BG: Grazie a Lei.
Un ringraziamento particolare ad Andrea Buscaglia