Il 16 dicembre 2015, esattamente un mese fa, l’ennesimo sindaco piddino veniva raggiunto da un avviso di garanzia. Nessun telegiornale di regime riportò la notizia. Si trattava di Bruno Valentini, sindaco Pd di Siena e, ovviamente, indagato. Le ipotesi di reato sono: falso in atto pubblico, abuso d’ufficio e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.
Gli accertamenti della procura avrebbero evidenziato le condotte illecite del sindaco piddino e dell’ex presidente e fondatore dell’associazione dilettantistica sportiva Siena Baseball Monteriggioni, che “secondo quanto si apprende da fonti vicine all’inchiesta i due sarebbero stati legati da vincoli di amicizia e di comune militanza politica“. Il Pd è il miglior partito per organizzare una truffa ai danni della collettività: nessuno ti caccia dalla poltrona, i media vengono silenziati e si fa carriera. L’elenco in continuo aggiornamento degli indagati del Pd lo dimostra.
I senesi devono convivere con l’angoscia del fallimento di MPS (un’azione oggi vale meno di un caffè) che devasterebbe l’economia della città, non possono pure essere amministrati da un sindaco su cui pesa un’accusa così grave. Valentini deve dimettersi immediatamente e lasciare che Siena torni al voto già in primavera. Se non lo farà entro i prossimi giorni andremo a trovarlo molto presto con un ospite d’eccezione, come successo ieri al sindaco Pd arrestato a Brenta, da cui è iniziato il giro d’Italia degli amministratori Pd indagati e arrestati.
#ValentiniDimettiti, il conto alla rovescia è iniziato. Stiamo arrivando.
VIDEO Il M5S manifesta a Brenta con la Picierno #timandiamolaPicierno