“Un paio di giorni fa a piazza Trilussa, a uno dei tanti banchetti che il M5S organizza ogni settimana a Roma, si è avvicinato un ragazzo, non giovanissimo, che ci ha consegnato alcune monetine, e con grande dignità ci ha detto: Noi semo Punkabbestia, abbiamo sti’ pochi soldi, ma guadagnati onestamente e li vogliamo dare per finanziare il movimento, ché finalmente qualcuno cerca de fa’ qualcosa pe’ caccià via tutti sti ladri. Noi lunica cosa oltre sti pochi soldi, ma dati col cuore, ve potemo dedicà na canzone... Così ci ha allietato suonando una bella melodia col suo flauto. Abbiamo avuto una lezione di politica da una persona, di quelle che si definirebbe gli ultimi, una grande lezione che nessuno dei nostri partiti ha mai capito ne capirà mai, anche perché ormai è troppo tardi. Non è necessario, per finanziarsi rubare i soldi alla gente, se si fanno le cose giuste la gente viene e te li porta i soldi, senza neppure chiederli. Quest’uomo ci ha raccontato come non riesca a trovare neppure un lavoro da bracciante a giornata, per raccogliere frutta a 30 euro al giorno, perché gli sono stati preferiti gli indiani a 15. Nella grande Roma Ladrona, cè molta gente che soffre, ma ha dignità e generosità straordinarie di chi conosce realmente la vita. Quella che questi partiti, questa politica, questo sistema gli ha rubato. Se è vero che gli ultimi saranno i primi allora cominciamo a credere che possiamo vincere e mandarli davvero tutti a casa.” Cafiero Pasquale
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