“Il business delle ecomafie in Italia vale 20 miliardi di euro all’anno. Il business dei rifiuti si muove in tutta la nazione e tocca ogni regione. Le indagini risalgono agli anni 90. La Campania è stata la pattumiera degli scarti industriali del settentrione ma non è solo questo. Anche Piemonte e Lombardia sono vittime delle ecomafie,l a Toscana, l’Emilia Romagna, le Marche, la Puglia. Milioni di tonnellate di rifiuti viaggiano da nord a sud e viceversa:ci sono siti specializzati in false bolle, specialmente al centro; i camion vengono ricaricati delle stesse schifezze che dovrebbero essere smaltite, il percolato è disperso nelle campagne e si contaminano migliaia di ettari di terre che vengono adibite a discariche, ma che in realtà non lo sono. Un esempio: le ceneri di Acerra vengono smaltite al nord, gli stessi camion non vengono ripuliti e caricati di mangime per animali che vanno al sud. Il risultato? Nessuno lo sa. Solo in questi giorni si sta facendo un’indagine dei Nas per l’incidenza dei tumori in Campania che, guarda caso, è uguale a quella in Lombardia e in Puglia anche se si tratta di cancri diversi, ma comunque i valori distaccano di gran lunga quelli delle altre regioni. Lo studio è partito 20 anni fa ma gli Italiani non si accorgono di niente. Dov’erano gli organi preposti al controllo? Nas, Carabinieri, Polizia, Arpac, le associazioni mediche, gli enti e i milioni di dipendenti pubblici che dovevano vegliare sul loro popolo mentre industriali e faccendieri mafiosi con una politica assente o collusa si spartivano enormi proventi sulla pelle degli Italiani? Si accusa Gheddafi o Assad perchè bombardano i loro popoli e non la catena delle ecomafie che ha fatto più morti delle guerre. Propongo una legge che equipari questa gente ai criminali di guerra.” bruno pirozzi, napoli
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