“Mi accorgo che siamo arrivati ad un bivio: da una parte c’è una società competitiva, elitaria, stressante, egoista, frenetica che crea un gran vuoto interiore e dall’altra una società collaborativa, a misura d’uomo, cooperativa, solidale, meritocratica, che lascia spazio al mondo interiore ed all’amore ed in cui nessuno si sente solo e trascurato, nessuno si sente inutile. E’ un utopia la seconda, ma la prima sta diventando un film dell’orrore nel quale si torna al tempo degli schiavi, al peggior feudalesimo, all’egoismo più spietato che considera la vita umana come una merce.” ROBERTO SCANNAPIECO, ROMA
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