di Alice Salvatore, portavoce M5S Regione Liguria
“Purtroppo siamo abituati alla vecchia politica che si arrampica sugli specchi pur di negare ciò che ormai è sotto gli occhi di tutti: la politica energetica del fossile è fallimentare, pericolosa per la salute, dannosa per l’ambiente e costosa. Ma, nelle ultime settimane, il Partito Unico, a trombe unificate dei cosiddetti “centrosinistra” e “centrodestra”, ha superato se stesso, inanellando una serie clamorosa di gaffe, idiozie e dichiarazioni prive del più elementare senso civico. Hanno cominciato il Bomba e re Giorgio, invitando gli elettori a boicottare il referendum sulle trivelle (ed è reato per le cariche istituzionali promuovere l’astensionismo!). Forse punto nell’orgoglio, anche Toti non ha voluto essere da meno. Mentre gli argini del fiume Polcevera cedevano a Genova, e altre 50 tonnellate di greggio si riversavano in mare, ha voluto rassicurare tutti: “Altolà agli allarmismi – ha detto il governatore – la corrente non porta la chiazza di greggio verso le spiagge, ma verso la Francia”. Come se questa fosse una buona notizia! Il tutto mentre il ministro delle Infrastrutture Delrio ridimensionava l’accaduto (“Tutto sotto controllo”) e il sindaco Doria negava addirittura l’evidenza. “I lavori? Tutto ben fatto”. Questa è la cifra degli amministratori che ci governano, “destra” e “sinistra” senza distinzioni, divisi solo in campagna elettorale, ma compattissimi nel minimizzare l’emergenza, forse in nome degli interessi delle lobby del petrolio? Sicuramente in barba alla salute dei cittadini e alla salvaguardia dell’ambiente. Quanto sembra lontana da qui la Svezia e il suo primo ministro, Stefan Lofven, che lo scorso ottobre ha annunciato al mondo che il suo paese diventerà “il primo stato dove non si utilizzano i combustibili fossili per produrre energia”. Obiettivo: 100% rinnovabili! “Perché – ha spiegato Lofven – uno Stato giusto deve pensare soltanto al futuro e alla salute dei propri figli”. In Italia invece, domenica 17 aprile, a urne ancora aperte, 600mila litri di greggio (e pare che in realtà siano molto di più…) si riversavano nel rio Fegino e da lì nel fiume Polcevera, nessuno quasi ne parlava: i principali media non hanno lanciato l’allarme. Un allarme che avrebbe potuto modificare l’esito referendario. Oggi, di fronte all’evidenza di quel disastro ambientale, la strategia è: minimizzare, ridimensionare, sviare l’attenzione. Per questo i parlamentari del MoVimento 5 Stelle oggi e domani saranno a Genova, sui luoghi del disastro: per tenere alta l’attenzione e dare voce ai cittadini inascoltati, per denunciare con forza che quanto è accaduto nel Ponente genovese non è solo un incidente ma il frutto di decenni di politiche scellerate e criminali che hanno arricchito pochi e devastato l’ambiente e la salute di molti. E per dare una risposta, come già il capo del governo svedese, per un piano energetico che renda l’Italia un paese pulito! L’unica vera soluzione è quella tracciata dal MoVimento 5 Stelle con il Programma Energetico 5 Stelle (PE5S), che i portavoce in Parlamento presentano domani a Genova: l’uscita dalle fonti fossili entro il 2050 attraverso l’avvio immediato di una progressiva conversione energetica nazionale puntando sulle energie rinnovabili e l’efficienza energetica. Disastri come quello di Fegino non devono verificarsi mai più! Ci vediamo oggi pomeriggio alle 18.30 in Piazza delle Erbe a Genova, con Alessandro Di Battista e i portavoce della commissione Energia!”