Cinquant’anni dopo la pubblicazione del controverso libro “The Population Bomb”, il biologo Paul Ehrlich avverte che la sovrappopolazione e il consumo eccessivo ci stanno spingendo oltre il limite.
Secondo il biologo Paul Ehrlich un crollo devastante della civiltà è “quasi certezza”. Nei prossimi decenni saremo condannati a causa della continua distruzione della natura, l’unica “entità” che sostiene la vita sulla Terra.
Secondo il biologo la popolazione ottimale del mondo è meno di due miliardi di persone, cioè 5,6 miliardi in meno rispetto ad oggi. Questa massa deforme di persone intossica il pianeta con sostanze chimiche sintetiche, distrugge ogni risorsa, il tutto senza alcuna cura per la natura e i suoi cicli.
Questo sistema non è capace nemmeno di creare ricchezza per tutti. Più di metà mondo vive in condizioni di povertà, ma il modello a cui fa riferimento è quello occidentale. Se anche i restanti 3,5 miliardi di persone povere adotterà gli stili di consumo dell’Occidente, la Terra avrà gli anni contati.
C’è da dire che Population Bomb, scritto nel 1968, prevedeva che “centinaia di milioni di persone sarebbero morte di fame” negli anni ’70, un destino che è stato evitato dalla rivoluzione verde nell’agricoltura intensiva. Molti dettagli e tempi degli eventi erano sbagliati, riconosce Paul Ehrlich oggi, ma dice che il libro era nel complesso era corretto.
“La crescita della popolazione, insieme al consumo eccessivo pro capite, sta guidando la civiltà oltre i confini: miliardi di persone sono ormai affamate o malnutrite, e la distruzione del clima sta uccidendo pian piano l’uomo e la natura intera”. Continua.
“Un crollo devastante della civiltà è una certezza nei prossimi decenni, e il rischio aumenta continuamente finché la crescita perpetua dell’impresa e dell’industria rimane l’obiettivo dei sistemi economici e politici”, dice. “Come ho detto molte volte, la crescita perpetua è il credo che alimenta il cancro”.
La combinazione di sovra-popolazione e alto consumo da parte dei ricchi sta distruggendo il mondo naturale, tanto che la ricerca pubblicata da Ehrlich e colleghi nel 2017 ha concluso che è iniziata una sesta estinzione di massa della biodiversità.
Le soluzioni sono difficili.
“Per iniziare, si dovrebbe rendere la moderna contraccezione e l’aborto a disposizione di tutti e dare alle donne piena parità di diritti, retribuzione e opportunità”. “Questo forse porterebbe ad un calo della popolazione. Ma ci vorrà molto tempo prima che la popolazione totale sia a dimensione di pianeta e quindi sia sostenibile”.
Inoltre c’è anche il problema dell’inquinamento plastico che ormai ha raggiunto i luoghi più remoti del pianeta. Oggi nulla è al riparo dall’impatto umano.
Ma nessuna soluzione è ancora al vaglio del dibattito pubblico. Ciò fa pensare che ancora per molto tempo non si parlerà di inquinamento plastico in maniera seria, afferma il biologo.
La paura del biologo è che probabilmente ci fermeremo quando sarà troppo tardi.