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Il Blog di Beppe Grillo
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I salvati e i sommersi

beppegrillo.it - Luglio 4, 2012

Cari parlamentari, cari membri del governo, caro Fini, che ieri hai cacciato un deputato dall’aula perché ha usato “un linguaggio da trivio” dicendo che “i giovani si sono rotti i coglioni” di fronte a un plotone di condannati in via definitiva, in primo o secondo grado o indagati. Voi siete responsabili della deriva sociale che può fare esplodere l’Italia. Il Paese si è rotto i coglioni di una massa di incapaci che ha accumulato duemila miliardi di debito e che si riempie la bocca di parole senza significato come “spending review“, un inglese che ammanta di prestigio la solita presa per il culo. In quell’aula, la Camera dei deputati, ridotta al rango di un postribolo, tutti prendono o prenderanno un vitalizio da parlamentare, quasi tutti una pensione d’oro, quasi tutti più pensioni. E’ necessario un censimento, nome per nome di ogni parlamentare, di ogni appartenente alle istituzioni, con la sua pensione percepita.
Questa gente non capisce che sta ballando su un vulcano. Loro, i salvati, gli altri, gli italiani, i sommersi. Nessun giovane andrà più in pensione in questo Paese, perché allora, deve pagare i contributi? Per garantire la pensione di 32.000 euro al mese ad Amato? Se questo non è uno scandalo cosa lo è?
Questa classe politica grassa e impunita ha bocciato un emendamento per portare le pensioni d’oro a un minimo di 6.000 euro netti al mese e, se cumulate con altri trattamenti pensionistici, a 10.000. Hanno detto di no questi paraculi. Le pensioni d’oro sono 100.000 (la popolazione della Valle d’Aosta) con un costo annuo di 13 miliardi. Rigor Montis, lei, tanto per sapere, quanto prende di pensione? In pensione si deve andare a 60 anni, aver portato a 67 anni e più la soglia, significa impedire l’ingresso nel mondo del lavoro ai giovani, l’Italia ha una disoccupazione giovanile vicina al 40%, e negare una serena vecchiaia a chi ha lavorato per una vita. Se è così, si abolisca l’INPS, si eroghi una pensione minima per chi non ha alcun reddito a 60 anni. Tutti gli altri si tengano i propri contributi. Li versino in un conto privato o se li spendano in donne e champagne. Sono soldi loro. Distruggere lo Stato sociale mantenendo le pensioni d’oro non si può fare, se non con l’esercito. Loro non si arrenderanno mai (noi neppure). Ci vediamo in Parlamento.

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