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Partiamo da un fatto. Il MoVimento 5 Stelle ritiene le 110 province uno spreco colossale di denaro pubblico, un costo di 16 miliardi e mezzo di euro all’anno (ci sono province della dimensione di un quartiere di Roma o di Milano, come Isernia (88.799 ab.) e Ogliastra (58.000 ab.)). Il MoVimento 5 Stelle di conseguenza non ha partecipato e non parteciperà alle elezioni provinciali. Se sei contro lo stupro, non stupri! Un principio elementare.
Molti partiti sono contro le province a parole e anche con roventi interpellanze parlamentari dai banchi dell’opposizione o sbertucciando il cittadino elettore nello stesso programma del governo attuale. Tutti i partiti però ci inzuppano il biscotto e si candidano ai consigli provinciali per le cariche da presidente e per le migliaia di assessori e consiglieri. La Provincia inoltre è una macchina del consenso, fornisce lavoro a centinaia di aziende. I partiti in pubblico anelano alla castità, in privato fottono come ricci i cittadini. “Nei Farisei vi era l’ammissione di uno sviluppo dogmatico e giuridico: intransigenti sulla sostanza della fede e della legge, erano duttili sulle sue applicazioni“. (fonte Wikipedia). I Nuovi Farisei vogliono l’acqua pubblica, come il Pdmenoelle e Sel, ma la consegnano alle aziende private. Predicano la moralità e candidano Giusi la Ganga al Comune di Torino. Vogliono il “rinnovamento generazionale” e i vertici dei partiti, da Casini a Fini a D’Alema, sono in Parlamento da decenni. Ora sono tutti per il sole e il vento, ieri per il nucleare. Nuovi Giani bifronte, con le chiappe al posto delle facce. Alla votazione per l’accorpamento delle elezioni amministrative con i referendum mancavano 10 deputati del Pdmenoelle e due dell’IDV (che li aveva proposti), l’accorpamento è fallito per un solo voto. E le pensioni dei parlamentari? Una legislatura e scatta il diritto. Quanti soloni in Parlamento hanno tuonato contro questo schifo? Quanti hanno pubblicamente rifiutato la pensione o l’hanno devoluta a una Ong? Nessuno (se qualcuno lo ha fatto mi scriva). “Mi indigno, ma incasso” é il motto del nuovo fariseo.