“Caro Beppe Grillo,
mi chiamo Giuseppe Maranzano e sono il figlio di Roberto. Mio padre è stato “ospite” di San Patrignano fino al 1989…anno in cui morì. Mio padre non morì per cause naturali ma a causa delle percosse ricevute all’interno della comunità. Una punizione per futili motivi come sempre capitava. Questo “giustificava” l’esistenza di reparti punitivi a San Patrignano. Vincenzo Muccioli fu condannato per favoreggiamento nell’omicidio di mio padre e successivamente avrebbe dovuto affrontare un nuovo processo con accuse ben più gravi. Muccioli disse che aveva taciuto per il bene della comunità. Guarda caso se la cosa fosse saltata subito fuori sarebbero stati casini per lui dato che aspettava la chiusura del processo cosiddetto “Delle catene” proprio in quei giorni. Le scrivo perchè sono stufo di dover ascoltare sempre parole sante su Vincenzo Muccioli e il suo operato. Non mi piace vedere a lui intitolate piazze e vie e monumenti. Non mi piace che ci sia un francobollo con la sua faccia stampata. Non è la rabbia che porta a ribellarmi…io non odio nessuno. Da cittadino e ovviamente persona coinvolta direttamente, non mi va che una persona condannata per favoreggiamento in omicidio venga osannato dai media, giornali e persone famose e potenti, facendo finta di niente. Ho scritto una lettera aperta a Baudo dopo la puntata di “Novecento” su Raitre che le allego. Da Baudo e la Rai nessuna risposta. San Patrignano, interpellata da un paio di giornali locali, risponde così: solo un silenzio per rispettare la dignità di una persona colpita da un fatto così drammatico. E infatti è il silenzio quello che vogliono. Io no. Io non voglio distruggere nessuno e nessuna cosa, voglio soltanto che venga restituita la dignità a mio padre e agli altri ragazzi che da quella collina non ne sono usciti vivi. Sinceramente.” Giuseppe Maranzano.
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