“Di cosa ci sia dietro Expo, di quali imprese edili siano state coinvolte e tutto il resto si è detto e scritto mille volte. E probabilmente gli scandali usciranno anche dopo la fine della manifestazione. Intanto, però, leggo dall’Espresso un’altra chicca gustosissima: il manager più pagato dell’Expo ha alle spalle una condanna definitiva per bancarotta fraudolenta, ma non lo aveva dichiarato alla società milanese, che lo ha comunque riconfermato. Galli è stato condannato in tutti i gradi di giudizio per la bancarotta della società Digitalia del gruppo Cameli-Gerolimich. La sentenza è diventata definitiva nel 2005 con il verdetto finale della Cassazione. Nel curriculum presentato a Expo, il manager ha dichiarato di aver lavorato tra il 1987 e il 1992 come «assistente dell’amministratore delegato del gruppo Gerolimich», senza però parlare della condanna. La sentenza definitiva risulta cancellata anche dall’archivio informatico della Cassazione, in data imprecisata, come può accadere su richiesta degli interessati. La condanna del manager è stata però scoperta dall’Autorità anticorruzione presieduta da Raffaele Cantone, che ha informato la società Expo e segnalato il caso anche alla Procura di Milano. A quel punto il commissario e amministratore delegato di Expo, Giuseppe Sala, ha potuto esaminare la sentenza e, dopo aver chiesto chiarimenti a Galli, ha deciso di riconfermargli la sua fiducia. Così, tanto per gradire…”.
Mario M.
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