I soldi per l’editoria e per i giornali asserviti non mancano mai. Anzi, nel 2013 aumentano. E’ il miracolo italiano di Capitan Findus Letta: il rilancio della carta stampata. Un mercato che sta scomparendo in tutto il mondo, ma che in Italia, grazie alla lingua sovrasviluppata di una classe di pennivendoli, non conosce freni.
Legge di stabilità per il 2013: 137 milioni di euro
Legge di stabilità per il 2014: 175 milioni di euro
Legge di stabilità per il 2015: 119 milioni di euro
Legge di stabilità per il 2016: 120 milioni di euro
Siamo al 70simo posto per la libertà di stampa nel mondo grazie a una serie di sovvenzioni dirette e indirette, all’occupazione militare dell’informazione.
Le ricche elemosine di Stato per il 2013 non sono ancora note nel dettaglio, ma affinché il panettone che il Nipote mangia con avidità, vi rimanga sul vostro stomaco di contribuenti sono elencati alcuni giornali con i soldi ricevuti nel 2012.
I fondi per l’editoria vanno aboliti dal 2013. Giornale vive se lettore compra. Se lettore non compra giornale chiude. E’ la legge del mercato che, per i giornalisti amici, non si applica mai.
I finanziamenti pubblici ai giornali percepiti nel 2012, la Top 10:
– Avvenire: 4.355.324 di euro
– Italia Oggi: 3.904.773 di euro
– L’Unità: 3.615.894 di euro
– Il Manifesto Quotidiano Comunista: 2.712.406 di euro
– Cronaca qui.it: 2.361.897 di euro
– La Padania: 2.001.468 di euro
– Il Foglio: 1.523.106 di euro
– Il Corriere Mercantile: 1.434.850 di euro
– Europa: 1.183.113 di euro
– Il Secolo d’Italia: 992.804 di euro
NB: Per Radio Radicale sono stanziati 10 milioni per il 2014 e 10 per il 2015 (convenzione tra il Ministero dello Sviluppo Economico e il Centro di produzione Spa, titolare di Radio Radicale)