04

Dec
Facebook
Twitter
Instagram
YouTube
E-mail
EMAIL

 

[email protected]

Il Blog di Beppe Grillo Blog ufficiale di Beppe Grillo con articoli, approfondimenti ed opinioni
PER LA TUA PUBBLICITÀ

 

[email protected]

Menu   ≡ ╳
  • HOME
  • IO GRIDO
  • CERVELLI
  • TERRA FUTURA
  • COSE PREZIOSE
  • MOBILITA’
  • SALUTE
  • VIDEO
  • ARCHIVIO
    • 2005
    • 2006
    • 2007
    • 2008
    • 2009
    • 2010
    • 2011
    • 2012
    • 2013
    • 2014
    • 2015
    • 2016
  • CONTATTI
☰
Il Blog di Beppe Grillo
Home > TERRA FUTURA
90 views 5 min 0 Comment

Giovani: ascoltati da un algoritmo, ignorati dagli adulti

beppegrillo.it - Giugno 23, 2025

Nell’epoca in cui l’intelligenza artificiale è entrata in modo capillare nella nostra vita quotidiana, non sorprende che molti giovani inizino a usarla anche come interlocutore per esprimere emozioni, paure e dubbi. È un fenomeno in crescita, che interroga genitori, educatori e professionisti della salute mentale. Perché un ragazzo dovrebbe confidarsi con una macchina, anziché con una persona? E cosa ci dice questa tendenza sullo stato delle relazioni sociali oggi?

Sempre più giovani si rivolgono a ChatGPT e ad altri chatbot per parlare delle proprie difficoltà emotive. Non si tratta solo di una moda tecnologica, ma del riflesso di un cambiamento profondo nei rapporti sociali, nel modo in cui i ragazzi cercano ascolto, comprensione e risposte. L’intelligenza artificiale viene percepita come un interlocutore disponibile, anonimo, non giudicante. Una presenza silenziosa, attenta, che non interrompe e non espone alla vergogna. In molti casi, è il primo “luogo sicuro” a cui si affidano quando il mondo reale sembra troppo complesso, distante o indifferente.

I dati confermano che il fenomeno non è marginale. Secondo una recente indagine, il 15% dei giovani italiani tra gli 11 e i 25 anni utilizza regolarmente chatbot per cercare sostegno emotivo. A livello globale, alcune ricerche parlano addirittura di 1 giovane su 4 che preferisce parlare con un’intelligenza artificiale piuttosto che con uno psicoterapeuta o con un adulto di riferimento. Il motivo non è solo la comodità dell’accesso, per molti ragazzi, confidarsi con un essere umano è diventato difficile, soprattutto in una società in cui la fragilità è vista come un segno di debolezza, e l’immagine da mantenere, anche online, è quella di chi ce la fa da solo. Ciò che emerge è anche un vuoto relazionale. I giovani sentono spesso di non avere adulti disposti ad ascoltarli davvero. I genitori sono assenti o affaticati, gli insegnanti oberati, gli amici sempre presenti online ma spesso poco disponibili nella realtà emotiva. ChatGPT, per contro, è sempre lì, non dice “non ho tempo”, non reagisce male, non banalizza mai. È una forma di ascolto che, per quanto artificiale, riesce in certi casi ad accogliere meglio di quanto faccia il mondo reale.

Alcuni studi suggeriscono che l’uso moderato e guidato di chatbot può avere effetti positivi, soprattutto nei momenti iniziali di una crisi o come strumento di autocomprensione. Alcune app come Woebot e Wysa, basate su tecniche di psicoterapia cognitivo-comportamentale, mostrano risultati promettenti nella riduzione di sintomi lievi di ansia e depressione. Tuttavia, la comunità scientifica è chiara nel ricordare che un’IA non può sostituire una vera relazione con uno psicoterapeuta. I limiti sono molti: l’assenza di empatia autentica, l’incapacità di cogliere segnali non verbali, il rischio di errori o risposte inappropriate, soprattutto nei casi più delicati. In parallelo, cresce anche la preoccupazione per gli effetti a lungo termine di un uso eccessivo di questi strumenti. Alcune ricerche collegano il ricorso frequente a chatbot con un aumento del senso di solitudine, dell’isolamento emotivo e della dipendenza digitale. Il rischio maggiore è che i giovani si abituino a un tipo di dialogo che, pur apparendo rassicurante, non mette mai veramente in gioco la relazione con l’altro, né insegna a gestire il conflitto, la frustrazione e l’ascolto reciproco.

Ciò che l’ascesa dei chatbot rende evidente è un bisogno di ascolto profondo. Non è l’IA il problema in sé, ma ciò che manca intorno, adulti capaci di accogliere, istituzioni educative che formino all’empatia, spazi in cui i ragazzi possano sentirsi liberi di parlare senza sentirsi esposti o ridicolizzati. In questo senso, le intelligenze artificiali potrebbero avere un ruolo positivo, ma solo se integrate in un ecosistema più ampio, in cui la relazione umana non venga mai considerata superflua o sostituibile.

I giovani che parlano con un chatbot non stanno fuggendo dalla realtà, stanno cercando un modo per essere ascoltati. E questo, in fondo, è il messaggio più urgente che dovremmo cogliere.

PREVIOUS

Il Galles e il Reddito Universale: i risultati del progetto pilota

NEXT

Il fumo non è mai sparito
Related Post
Settembre 6, 2019
Al capolinea: oceani senza più pesci
Marzo 15, 2019
Gli scienziati hanno invertito la direzione del tempo
Maggio 27, 2025
io, l’assistente “invisibile” che “rivoluzionerà” la nostra vita
Novembre 14, 2020
Trasformare l’Urina in fertilizzante solido
Comments are closed.

TERRA FUTURA

Il Blog di Beppe Grillo
L’Australia chiude i social ai minori di 16 anni
Il Blog di Beppe Grillo
Scegliere un figlio con un’app
Il Blog di Beppe Grillo
Adolescenti agganciati ai social: le accuse contro i Big delle piattaforme
Il Blog di Beppe Grillo
Tumore alla prostata, il Regno Unito dice no allo screening di massa
Il Blog di Beppe Grillo
12345 e il cervello urbano: come la Cina sta digitalizzando la vita in città
Il Blog di Beppe Grillo
L’impatto ambientale dell’IA
Il Blog di Beppe Grillo
Internet Society Italia Festeggia 25 anni con una giornata di eventi a Novara
Il Blog di Beppe Grillo

CONTATTI

Per inviare messaggi, comunicati stampa, segnalazioni, richieste di interviste, denunce o lettere aperte a Beppe Grillo: [email protected]

PUBBLICITA'

Per la tua pubblicità su questo Blog: [email protected]
  • HOMEPAGE
  • COOKIE POLICY
  • PRIVACY POLICY
  • CONTATTI
© Copyright 2025 - Il Blog di Beppe Grillo. All Rights Reserved - Powered by happygrafic.com