Giornalista del giorno è Stefano Menichini, di Europa, giornale del pd che per il 2012 ha ricevuto finanziamenti pubblici pari a 1.183.113 euro (circa 30 milioni di euro negli ultimi 10 anni), che insulta gli iscritti del M5S e non sa neppure che la votazione su Genovese era per regolamento a scrutinio palese.
“Non è stata una bella giornata, quella di ieri per il parlamento italiano. Perché una decisione che contiene un segnale di giustizia (un deputato trattato alla stregua di qualsiasi altro cittadino) è stata assunta nei tempi e nei modi imposti dal doppio ricatto di un movimento di forcaioli: Cinquestelle prima ha creato una campagna diffamatoria a carico del Pd (denunciando una presunta volontà dei democratici di salvare dallarresto il loro collega Genovese); poi si preparava a trasformare la diffamazione in realtà, approfittando di uno strumento parlamentare che in casi come questo avrebbe in realtà una sua nobiltà, cioè il voto segreto che consegna al singolo deputato la libertà di esprimersi su un caso individuale. […] Le poche leggi approvate da camera e senato con il contributo dei grillini sono passate solo perché promosse e trascinate dagli altri gruppi, in genere dal centrosinistra. Altrimenti, sarebbero finite a riempire i cestini della spazzatura di Montecitorio e palazzo Madama, insieme alla gran parte delle proposte avanzate dal movimento: elaborate dopo cervellotiche procedure di consultazione online (come se la partecipazione di qualche centinaio di attivisti nerd potessero esaurire il processo democratico e sopperire al lavoro di autentici esperti), neutralizzate dallindisponibilità di M5S a fare di queste loro proposte oggetto di confronto e mediazione insieme agli altri gruppi. Alla fine, la giornata dellarresto di Francantonio Genovese conferma soprattutto la sentenza a carico di Grillo e dei suoi: non stanno in parlamento né come apriscatole né per risolvere i problemi del paese, ma solo in funzione di una permanente campagna di propaganda finalizzata, nella cupa utopia grillina, alla conquista del potere assoluto e indiviso.” Stefano Menichini