Le emissioni globali di gas serra potrebbero aver finalmente raggiunto il loro picco, e se così fosse, lo scopriremo nel 2025. Questo sarebbe un traguardo storico per gli sforzi contro il cambiamento climatico, ma non è ancora certo. Secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC), se vogliamo mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5°C rispetto ai livelli pre-industriali, le emissioni dovrebbero raggiungere il loro massimo entro il 2025.
La raccolta dei dati sulle emissioni di gas serra richiede tempo e precisione. Ogni Paese deve raccogliere e segnalare le proprie emissioni, ma farlo in modo accurato non è un compito semplice. Occorre evitare di confondere piccole fluttuazioni con tendenze a lungo termine, il che richiede analisi approfondite. Secondo le normative internazionali, i Paesi più ricchi devono inviare i loro dati ogni anno, mentre quelli in via di sviluppo lo fanno con una cadenza biennale, a partire dal 2024.
Nei Paesi industrializzati, le emissioni di gas serra sono diminuite negli ultimi decenni. Questi Paesi, che si sono sviluppati grazie all’industrializzazione, hanno ridotto progressivamente la loro dipendenza dalle industrie ad alta intensità di carbonio, riuscendo a dissociare la crescita economica dall’inquinamento. Ad esempio, il Giappone ha visto il picco delle sue emissioni nel 2013, gli Stati Uniti nel 2007, la Germania nel 1990 e il Regno Unito già nel 1973. L’adozione di energie rinnovabili e tecnologie più ecologiche ha contribuito in modo significativo a questa tendenza.
Nei Paesi in via di sviluppo, invece, le emissioni continuano ad aumentare, soprattutto in Paesi come la Cina, che è oggi il maggiore emettitore al mondo. La Cina ha dichiarato che non prevede di raggiungere il picco delle sue emissioni prima del 2030. Altri Paesi come India, Brasile e Indonesia non hanno ancora fissato una data per il loro picco, ma sono in una fase di rapida crescita economica, che inevitabilmente porta a un aumento delle emissioni.
Nonostante questo, il legame tra sviluppo economico e aumento delle emissioni si sta indebolendo. La Cina, che rappresenta circa il 30% delle emissioni globali, è anche il leader mondiale nella crescita delle energie rinnovabili. Il Paese sta costruendo più impianti solari ed eolici di tutti gli altri Paesi messi insieme. Tuttavia, la Cina comunica i dati sulle sue emissioni con minore frequenza rispetto ad altri Paesi, e l’ultimo aggiornamento ufficiale risale al 2023, coprendo solo fino al 2018.
Nel 2023, dopo la fine delle rigide misure anti-COVID, le emissioni della Cina sono aumentate rapidamente, ma nel 2024 sembrano essere diminuite. Secondo un’analisi dell’Asia Society Policy Institute, le emissioni sono scese del 3% rispetto all’anno precedente. Alcuni esperti ritengono che la Cina possa aver già raggiunto il suo picco di emissioni nel 2023, ma non c’è ancora certezza. L’industria cinese potrebbe infatti continuare a richiedere più combustibili fossili, invertendo questa tendenza. Il prossimo rapporto ufficiale della Cina, previsto per la fine del 2024, fornirà maggiori dettagli, e solo allora potremo capire meglio la situazione.
Se davvero le emissioni globali hanno raggiunto il picco, sarebbe una grande vittoria, ma non basta. Anche se le emissioni dovessero stabilizzarsi, per evitare un riscaldamento globale pericoloso, sarà necessario ridurle drasticamente e rimuovere il carbonio dall’atmosfera. Raggiungere il picco è un passo importante, ma la vera sfida sarà ridurre rapidamente le emissioni per proteggere il nostro pianeta.