di Beppe Grillo – Nei giorni scorsi, si sono tenuti due grandi eventi, a Cernobbio e ad Assisi, due conferenze che hanno chiamato esperti, professori, politici, imprenditori, religiosi, investitori, visionari, innovatori, scienziati a parlare di economia, di etica, di società, di lavoro, di politica, di filosofia.
A Cernobbio, nella pomposa Villa d’Este, sul Lago di Como, tra il 2 e il 4 settembre 2022 il tema era “Lo Scenario di oggi e di domani per le strategie competitive”. La partecipazione era riservata a sottoscrittori, individui e aziende con una tassa di partecipazione di 10.050 euro (iva esclusa) per i leader di aziende. Qui c’era la presenza del gotha della finanza in cerca di un riposizionamento politico, che esprimono fatturato (1,5 trilioni di euro, dicono), profitti, capitali ultra mobili e liquidi, rendite e in molti casi sfruttamento del lavoro che occupano in via residuale. Producono residui umani e ambientali, disoccupazione e povertà, e vogliono che lo Stato se ne prenda cura, e comunque non sempre, e soprattutto senza molte risorse. Qui si tollera la disuguaglianza come un bene per far crescere l’economia. Qui la povertà è una colpa di ciascuno, che rimane fabbro del proprio destino. E la disoccupazione, la sottoccupazione, il precariato sono funzionali ai salari bassi, alla disciplina e all’obbedienza. L’inquinamento nel migliore dei casi un male necessario, e la vita ruota intorno al Dio…Danaro.
Ad Assisi, tra il 2 e il 4 settembre, nel Cortile di San Francesco, nella Basilica del Santo poverello, il tema ruotava su “Eterno e il tempo presente”. La partecipazione era libera ed aperta a tutti fino ad esaurimento posti. Qui c’era la presenza di persone in carne ed ossa che esprimono valori, solidarietà, fratellanza, ambientalismo (il rispetto di tutte le creature), pace (l’armonia francescana pace e bene). Si parla di un paradigma nuovo di sviluppo umano, dove la crescita sia di tutti, e riguardi non solo le variabili economiche, ma soprattutto la vita, la salute, l’istruzione, la mortalità, la criminalità, l’etica, l’ambiente, la distribuzione delle risorse. Qui la disuguaglianza è considerata un male, non solo dal punto di vista morale ma anche economico, perché un ostacolo alla crescita e allo sviluppo, perché quando poche persone (1%) detengono la ricchezza del 99% della popolazione mondiale, la capacità di consumo e di espansione dell’1% rimane confinata, e non si diffonde. Qui la responsabilità della disoccupazione e della povertà è di tutti, perché un sistema che non impiega tutte le risorse presenti, crea un danno prima di tutto a sé stesso. E la legge cui si obbedisce è l’inclusione, la pace e il rispetto per l’ambiente.
Due mondi, due visioni. Da che parte stai?