di Beppe Grillo e il suo giurista – Iddio creò l’uomo a propria immagine e somiglianza, ma l’uomo non volle essergli da meno: creò, а immagine e somiglianza propria, la persona giuridica. Le dette un’assemblea ed un consiglio di amministrazione e le disse: questi sono i tuoi organi; l’assemblea è il tuo cervello; vedrai, ascolterai, parlerai con gli occhi, con le orecchie, con la bocca dei tuoi amministratori.
Alla loro creatura gli uomini dettero, se non un’anima, sicuramente un corpo. Che la persona giuridica abbia un corpo erano convinti già i Romani, dal momento che “corpus habere” equivale, nel loro linguaggio, ad essere persona giuridica; ed è convinzione che si perpetua: di “corpi morali” parlavano ancora i codici dell’Ottocento (con ciò sottintendendo che le creature di Dio sono banali corpi fisici) e “corporation” dicono tuttora gli americani.
Iddio aveva detto al primo uomo e alla prima donna: crescete e moltiplicatevi. La persona giuridica è stata dall’uomo concepita come unisex: le società madri generano le società figlie e queste, a loro volta, le loro figlie; e i cinque continenti si sono popolati di società madri, società figlie, società sorelle. Lo sviluppo demografico degli esseri umani e delle persone giuridiche procede, se non di pari passo, secondo la legge della compensazione: dove il tasso di natalità rallenta, come accade nei paesi industrializzati, cresce in modo vertiginoso il numero delle persone giuridiche.
E ci sono paesi, sia pure minuscoli paesi, che si vantano di essere simbolo di questa stupenda prolificità: nel Liechtenstein, a Monaco, a Panama i cittadini in carne e ossa sono una trascurabile minoranza della popolazione, formata per la quasi totalità da una imponente moltitudine di persone giuridiche, e di così solida razza da rivelarsi capaci di muovere alla conquista del mondo. Una considerevole quota della ricchezza mondiale appartiene a persone giuridiche nate in questi prolifici paesi. Ma l’uomo volle fare di più e di meglio: alla persona giuridica, che è sua creatura, permise ciò che a lui stesso, creatura di Dio, non è consentito. L’uomo è mortale, la persona giuridica può essere immortale. Le basta, per assicurarsi l’immortalità, che ad ogni scadenza del termine di durata l’assemblea ne deliberi la proroga, e così all’infinito.
E c’è ben altro: le persone giuridiche possono fondersi. Di due o più persone giuridiche se ne può fare una sola, sia che una incorpori le altre, sia che tutte si fondano in una nuova persona giuridica. Nulla di simile è dato all’uomo. Nelle sacre scritture è rivelato: “sarai una sola carne”; ma è solamente una metafora; di due o più “corporea” l’uomo ha saputo fare davvero, e non soltanto per metafora, una sola corporation. Altro prodigio: la persona giuridica può essere scorporata e, di una persona giuridica se ne possono fare, per scissione, due o più, praticamente senza limiti di numero.
La creatività umana ha, dunque, largamente superato quella divina: al Creatore un simile prodigio era riuscito solo per gli esseri unicellulari.
Iddio aveva detto alla prima donna: partorirai nel dolore. Il parto della persona giuridica è, all’opposto, quanto di più semplice e indolore si possa immaginare. Non si versa sangue, ma solo danaro; e nei minuscoli felici paesi, sopra menzionati, basta per creare una persona giuridica il versamento di una somma pari al prezzo di un vestito.