La fiducia al governo Berlusconi del 14 dicembre è un antico rito che si ripete. Il “popolo” (questa vecchia e sana parola) non ha nulla a che fare con chi voterà, per chi voterà, per quale motivo voterà. E’ una discussione interna a gruppi di potere rappresentati da burattini tramutati in leader dai peggiori giornali della Terra. La scissione tra il potere esecutivo e gli elettori è totale e manifesta nei manganelli quotidiani. Tutti e tre i poteri, esecutivo, legislativo e giudiziario, nella loro forma attuale, di delega senza indirizzo e controllo da parte dei cittadini, i veri proprietari dello Stato, non hanno più alcun senso, come non ne ha una Costituzione sulla carta eccellente, ma senza la minima possibilità di essere rispettata. Chi conosce la Costituzione? Molti non sanno neppure cosa sia, per non parlare dei suoi articoli, chi ne recita tre o quattro è considerato un genio della politica. Le ideologie sono pagine di Storia usate per giustificare il nulla del presente. Il Movimento 5 Stelle ha un programma, ma il M5S non è solo il suo programma. Il M5S vuole il rovesciamento della politica, della piramide, l’assalto ai forni dell’informazione autogestita dal potere, la centralità del cittadino in OGNI scelta che lo riguardi, la separazione tra capitalismo e rappresentanza democratica, un tetto ai patrimoni personali, leggi popolari discusse in via preferenziale rispetto alle leggi proposte dal Parlamento, referendum spontanei e propositivi senza quorum a livello comunale, regionale, statale. In altri termini, il M5S vuole l’ingresso del cittadino nella politica attiva, evento mai successo fino ad ora. La democrazia dell’uomo massa è il passato, la democrazia dove ognuno conta uno è il futuro. La trasparenza di ogni atto pubblico, permessa dalla Rete, la responsabilità individuale, la politica come servizio civile a tempo sono le basi e il presupposto per evitare le incrostazioni del potere, le camarille, i leader a vita che occupano la cosa pubblica come delle zecche, le stragi impunite. Il M5S non è solo e non è originale, i suoi obiettivi sono gli stessi di partiti islandesi, svedesi, di movimenti statunitensi, fa parte di una tendenza irreversibile, come è successo per altre forze in differenti periodi storici. Assange è solo l’annuncio del cambiamento. La democrazia dominata dal capitale, dagli eletti per censo come Berlusconi e la Moratti, dei segreti di Stato in opposizione al diritto di sapere dei cittadini, dei Parlamenti sottratti alla volontà e al controllo popolare, questo simulacro di democrazia è finito per sempre. I suoi simboli esteriori, le macchine blu, le toghe di ermellino, le scorte, l’immunità parlamentare sono reliquie da cancellare. Appartengono alle catacombe. Il futuro non è ancora scritto, ma il passato è già sepolto. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.
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