Boss(ol)i ha lanciato un nuovo slogan: “La capitale reticolare“. Vuole distribuire i ministeri in tutt’Italia. Ogni Regione ne avrà almeno tre o quattro. Brancher lo ha già prenotato la Lega per il Ministero della Polenta Concia e il figlio di Bossi si è candidato per il Ministero per la Pesca Montana. Bossi ha un vantaggio sugli altri politici, è innegabile: può dire qualunque cazzata senza che nessuno ne chieda conto. Se lo psiconano trasforma in sterco tutto ciò che tocca (Sarkozy è l’ultima vittima), Boss(ol)i realizza sempre il contrario di ciò che dice. Una coppia da baraccone. Con la Lega al governo lo Stato centralista si è rafforzato. Un fritto misto tra l’URSS, il Cile di Pinochet e l’asilo Mariuccia. Ieri il Governo ha tagliato 8,5 miliardi alle Regioni senza nessuno spazio di trattativa, i presidenti hanno annunciato la restituzione delle deleghe. Boss(ol)i non è preoccupato per il federalismo e, instancabile, ha detto: “Ancora non si può andare in ferie. Perché entro la fine di luglio il federalismo fiscale lo portiamo a casa“. Non ha specificato il luglio di quale anno.
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