Ieri sono stato condannato due volte. Un record che neppure Totò Riina. Non è certamente accanimento giudiziario, ma soltanto coincidenza giudiziaria. Due volte nello stesso giorno in due processi diversi credo che non sia mai successo nella Storia d’Italia. Grillo è imbattibile, sono una forza. Guardate le facce, i ghigni, le smorfie da pazzoide che usano per accompagnare le mie condanne e le mie dichiarazioni. Jack lo Squartatore con le tonsille ingrossate, il mostro di Dusseldorf con gli occhi fuori dalle orbite: Donato Bilancia sta morendo d’invidia in carcere. La prima sentenza è della Corte d’Appello di Roma che mi ha condannato a pagare 50mila euro di danni alla Fininvest (uno sconto rispetto ai 500mila richiesti) per un articolo pubblicato nel 2004 sull’Internazionale “Il caso Parmalat e il crepuscolo dell’Italia“. Dal Corriere “Nel testo i modi di operare della Fininvest venivano accostati a quelli del gruppo alimentare, il cui gigantesco crack finanziario era in quelle settimane al centro delle cronache internazionali.” In primo grado ero stato assolto… Per ora è 1 a 1.
La seconda sentenza è per diffamazione di Giorgio Galvagno, attuale sindaco di Asti. Da Atnews “La terza sezione della Corte dAppello di Torino ha confermato la sentenza di condanna a 25 mila di risarcimento nell’ambito del processo per diffamazione. La vicenda risale al 2003 quando Grillo in occasione di uno spettacolo al teatro Alfieri di Asti diffamò pubblicamente l’attuale sindaco Giorgio Galvagno (all’epoca era deputato) accusandolo di aver preso mazzette. La performance dai contenuti diffamatori venne fatta oltre tutto nel collegio parlamentare di Galvagno.” Da Wikipedia “Giorgio Galvagno viene eletto sindaco di Asti nelle file del Partito Socialista Italiano dal 1985 al 1990. Rieletto mantiene la carica fino al 1994 quando il Comune di Asti viene commissariato dal governo in seguito allo scandalo di Valle Manina. Ha patteggiato 6 mesi e 26 giorni di carcere per … abuso e omissione di atti ufficio, falso ideologico, delitti colposi contro la salute pubblica e omessa denuncia dei responsabili della Tangentopoli astigiana nello scandalo della discarica di Valle Manina…“.
Ho deciso di ricorrere in Cassazione, spero di avere come giudice Carnevale o Iacovello. Non ditelo in giro, ma contatterò privatamente sia Andreotti che Dell’Utri per avere qualche consiglio. Nelle prossime settimane voglio approfondire la procedura governativa per l’assegnazione delle frequenze televisive e nel mio tour elettorale non potrà mancare la mia presenza ad Asti dove si candida una lista del MoVimento 5 Stelle. Loro non si arrenderanno mai. Io nemmeno.
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