“Caro Beppe,
4 mesi fa sono stato sparato dalla polizia catalana con un proiettile di gomma e ho perso la vista all’occhio destro. Inoltre ho avuto un ematoma celebrale (per fortuna senza ulteriori conseguenze), fratture multiple e ho una placca di titanio al posto di un osso. Vivo a Barcelona e l’11 luglio scorso sono andato a vedere la festa dei tifosi spagnoli per la vittoria del Mondiale di calcio e riprendere qualche immagine per il mio blog. Tutto stava andando benissimo, la gente era felice, persone di tutte le età festeggiavano pacificamente. Dopo un’ora, in Plaça Espanya, i Mossos d’Esquadra hanno sgomberato la piazza senza alcuna ragione e centinaia di persone si sono trovate a correre all’impazzata. Mi sono allontanato dalla piazza a 300 metri da essa. Per mezz’ora sono rimasto sotto un portico e tutto sembrava tornato alla tranquillità. Mi sono avvicinato ad un bar pieno di persone, con tavolini esterni e gente che consumava tranquilla cose da bere. Non ci sono mai arrivato a quel bar: un Mosso mi ha sparato senza alcuna ragione e per tre settimane sono stato ricoverato all’Hospital Clinic di Barcelona. La mia famiglia ha sofferto tantissimo per quello che è successo e la cosa peggiore è la difficoltà nel fare giustizia. Ho conosciuto altri 3 ragazzi che hanno perso un occhio per la stessa ragione e in tutti i casi non si è trovato il responsabile. Nel mio caso, invece, ci sono due giudici che litigano per NON occuparsi del mio caso. La stampa spagnola ha dato risalto al mio caso (scrivi “nicola tanno” su Google) mentre NESSUN quotidiano italiano ha parlato della mia storia. Ho mandato comunicati a tutti i quotidiani più volte e NESSUNO mi ha risposto. Rainews prima mi ha contattato e poi si è dimenticato di me. Ora qui a Barcelona ci stiamo organizzando per fare qualcosa, per lanciare un’associazione contro le “balas de goma“, un’arma pericolosissima che qualcuno ha proposto di usare in Italia. In Spagna in 20 anni 23 persone hanno perso un occhio. Ti prego, aiutami a far conoscere questa storia: non è solo una vicenda personale me è una storia di violenza, repressione, abuso e mancata giustizia. Il mio occhio nessuno me lo ridarà e ai miei genitori nessuno ridarà la tranquillità perduta ma forse non tutto è perso se la gente aprirà gli occhi sul problema della violenza della polizia. Un saluto.” Nicola
Il blog di Nicola Tanno
Comments are closed.