Per chi suona la campana quando si sta per spegnere la voce libera di un blogger? Ovviamente suona per tutti noi. Daniele Martinelli è stato condannato a risarcire De Corato a causa di questo filmato. Aiutiamolo con una donazione nel suo blog.
Il silenzio è mafioso(espandi | comprimi)
Forse qualcuno di voi già la sa, sono giornalista, videomaker e blogger, che si occupa di fare un po di informazione, sfrutto la Rete da qualche anno, sono stato in passato un dipendente di Tv private, dopo quando ho scoperto limportanza della rete, ho scoperto che anche i filtri della censura erano molto diradati perché la rete si è rivelata lo spazio di critica e anche di fantasia,fantasia sotto molti aspetti e per quanto mi riguarda cerco tuttora di sfruttarla mettendo in gioco un po la mia esperienza e facendo un po di informazione, anche con delle interviste fuori copione che molti di voi conoscono.
Una di questa interviste che ho realizzato ha riguardato lex Vicesindaco di Milano, Riccardo De Corato che era Vicesindaco e è pure Senatore, lho trovato a Montecitorio, gli ho chiesto i motivi per i quali non si era dimesso lui insieme allex Sindaco di Milano Letizia Moratti dopo le due condanne della Corte dei Conti. Lui, anziché rispondermi, ha inizialmente minacciato di chiamare i Carabinieri in quanto stava chiacchierando con un altro deputato, non gli ho messo le mani addosso, né nulla, gli ho semplicemente posto una domanda fuori copione per strada, perché fino a prova contraria per strada la privacy non esiste, De Corato, essendo Vicesindaco e anche Senatore, è un funzionario pubblico, dunque è un personaggio pubblico pagato con i nostri soldi, per cui nel limite del possibile ho cercato di strappargli una risposta, risposta che non ho avuto e che però ho comunque sfruttato per realizzare un video che ho pubblicato su You Tube, un video che ha avuto circa 4 mila click e che ho titolato “Il silenzio mafioso di Riccardo De Corato“. Il titolo non è casuale perché in quel periodo, parliamo del 2009, si era un po parlato anche dellarchiviazione del proscioglimento che Antonio Di Pietro ebbe quando bollò mafioso il silenzio del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Sullonda di quella vicenda io sfruttai questo episodio proprio perché lo ritenevo giusto, mi sembrava critico e bollare mafioso silenzio in quel momento di De Corato e ci misi a corredo del video anche un post sul blog che ho, dopo un po mi è arrivata una causa civile da parte dei legali di Riccardo De Corato in cui si scriveva che io avrei dovuto risarcire lex Vicesindaco di Milano con 100 mila Euro in quanto lui si sentiva leso nella propria onorabilità per avere bollato mafioso il suo silenzio, in più per avere detto e avere scritto che lui percepiva due stipendi, anziché avere due incarichi, sostanzialmente. Quindi la causa civile è stata portata in un Tribunale dove io risiedo a Treviglio in Provincia di Bergamo, ci sono state alcune udienze, alla fine delle quali il giudice ha stabilito che ho leso lonorabilità di De Corato e per questo motivo avendo bollato mafioso il suo silenzio e avendo scritto che prendeva due stipendi anziché avere due incarichi, mi ha condannato a risarcirlo con 10 mila Euro, più le spese legali, che ammontano a circa 16 mila Euro in tutto. Ovviamente sapete che sono un blogger, sono un giornalista da molti anni, non ho fatto carriere grosse, ho sempre lavorato in emittenti private, sono stato a mia volta sfruttato, ho dovuto accettare dei contratti capestro, non mi sono mai potuto permettere le buone uscite milionarie dai canali nazionali per cui mi sono sempre dovuto difendere facendo questo lavoro onestamente, non mi sono mai venduto ai partiti per cercare di arrivare a avere contratti fiabeschi, però questo giudice ha ritenuto il mio lavoro giornalistico, senza tenere conto che non ho un editore alle spalle, non ho neanche chi mi paga le querele.
Una richiesta di aiuto(espandi | comprimi)
Sono qui perché ovviamente non mi posso permettere di tirare fuori 16 mila Euro in quanto, come sapete, il blogger è un lavoro sostanzialmente gratuito, è un lavoro di passione, dove cè qualche piccola donazione da parte dei vari lettori e per quanto mi riguarda ho avuto qualche contratto in passato con alcune testate anche on line
con le quali ho lavorato e ovviamente senza potermi permettere la tutela legale, però questa sentenza dice che devo sborsare questi soldi, quindi non sono nelle condizioni di sborsarli. Ma io torno al mio problema, il problema che devo sborsare questi soldi, devo fare un appello alla Rete, a tutti coloro che credono in questa causa della libertà di espressione, che giudichino al di là poi delle sentenze dei giudici da soli giudicate voi, vedete il video e leggete il testo e vedete se ho travisato la realtà e ho davvero leso lonore di Riccardo De Corato e se condividete la mia causa di libertà perché di questo si tratta, vi chiedo ovviamente di contribuire in minima parte a aiutarmi a mettere insieme questo importo da dare a Riccardo De Corato in quanto la sentenza di primo grado è immediatamente esigibile, quindi va in qualche modo pagata, successivamente potrò fare appello al Tribunale di Brescia e tra un tot numero di anni, spero il meno possibile, magari una seconda sentenza potrà ribaltare il verdetto e allora quei soldi che avrò raccolto grazie al vostro contributo, se mi verranno indietro, mi metterò a disposizione per la causa che peraltro Beppe Grillo ha avviato, quella dello Scudo alla Rete, sarò ben felice di poter dare questi soldi che avrete dato voi, per questa giusta causa affinché chissà, magari potrà cambiare qualcosa, e affinché essere blogger oggi non sia più un pericolo e sia anche un modo, facendo colletta tutti insieme noi cittadini liberi italiani, in Italia e in giro per il mondo vogliamo essere informati e quindi sfruttiamo i blog come mezzo di informazione e di formazione di massa critica che già abbiamo contribuito a dare ognuno nel nostro piccolo. Quindi vi chiedo questo favore, se potete, ovviamente se credete in questa causa e chissà che il messaggio possa servire a far arrivare a De Corato che se ha creduto durante i suoi mandati di sgomberare Milano dai rom, cosa che non è vera che molti rom sono nascosti sotto i ponti, dimostriamogli che non può sgomberare la rete dai blogger che fanno libera informazione, grazie.