Un nuovo studio ha scoperto che quando il polline scarseggia, le api perforano le foglie delle piante per accelerare la produzione di fiori.
Le api hanno bisogno del polline dei fiori per sopravvivere ma a causa dei cambiamenti climatici, le api si svegliano prima dal letargo, all’inizio dell’anno, e non trovano fiori.
Ora, un team di ricercatori svizzeri ha scoperto che le api perforano le foglie delle piante che non hanno ancora fiorito, e ,il danno che ne risulta stimola la produzione di nuovi fiori che fioriscono settimane prima del tempo.
Il biologo Mark Mescher dell’ETH di Zurigo è coautore dello studio pubblicato il 22 maggio 2020 sulla rivista scientifica Science. Mescher ha dichiarato: “Precedenti lavori hanno dimostrato che vari tipi di stress possono indurre le piante a fiorire, ma il danno causato dalle api nell’accelerare la produzione di fiori era inaspettato”
Sulla base dei loro studi, sia sul campo che in laboratorio, i ricercatori sono stati in grado di dimostrare che la propensione delle api a danneggiare le foglie ha una forte correlazione con la quantità di polline che possono ottenere: cioè, il danno delle api è molto più frequente quando c’è poco o nessun polline disponibile per loro. Hanno anche scoperto che il danno inflitto alle foglie delle piante ha avuto effetti drammatici sul tempo di fioritura in due diverse specie di piante. Le piante di pomodoro sottoposte ad un attacco di calabrone fiorivano fino a 30 giorni prima di quelle che non erano state prese di mira, mentre le piante di senape fiorivano circa 14 giorni prima quando venivano danneggiate dalle api.
Resta da vedere se questo meccanismo è sufficiente per superare le sfide del cambiamento climatico. Gli insetti e le piante da fiore si sono evoluti insieme, condividendo una lunga storia che trova un delicato equilibrio. Tuttavia, il riscaldamento globale e altri mutamenti climatici antropogenici hanno il potenziale per interrompere i tempi di queste e altre interazioni ecologicamente importanti tra le specie. Ad esempio, un rapido cambiamento ambientale potrebbe far sì che insetti e piante diventino sempre meno sincronizzati nel loro sviluppo.